Vetrano e Randisi si confrontano e ragionano, vestendo i panni di Lucrezio e Seneca: autori necessari non solo perché hanno segnato la storia del pensiero europeo, ma soprattutto perché sono simboli di due concezioni contrapposte del mondo, rispettivamente l’epicureismo e lo stoicismo. Antagonisti su tutto: scegliere la politica o l’antipolitica? Rimanere soli a riva a osservare le tempeste della vita, oppure salire a bordo senza curarsi dei compagni di viaggio? Adottare le leggi del cosmo o le leggi dell’io? Di fronte a Dio e alla morte, credere o capire? Dalle loro risposte, seppur differenti, traspare un’assoluta “allergia” al pensiero unico.
Per rispettare e rispecchiare la loro “diversità”, “drammaticità” e “permanenza”, al latinista Ivano Dionigi è sembrato naturale farli incontrare nella forma ravvicinata e viva del dia-logo, dove la parola e la ragione (logos) dell’uno incrociano e attraversano (dia) la parola e la ragione dell’altro.
Perché un dialogo tra Lucrezio e Seneca
Lucrezio e Seneca: i due hanno scritto parole durature e guadagnato quella sopravvivenza che l’uno negava e l’altro desiderava. Per secoli hanno resistito contro oblio (Lucrezio, eclissato per tutto il Medioevo, sarà casualmente riscoperto nel 1417 da Poggio Bracciolini in un monastero non lontano da Costanza), condanne e congiure del silenzio: trascritti, tradotti, commentati, aspramente censurati o entusiasticamente elogiati. Entrambi segni di contraddizione, o semplicemente erma bifronte, immagine dell’homo duplex.
Lucrezio e Seneca fanno ritorno ancora oggi sui banchi di scuola, nei festival di letteratura e filosofia, nelle ricerche e negli studi sulla realtà naturale e sull’anima. E fanno ritorno nella riflessione diurna e notturna di ognuno di noi, soprattutto di chi li ha frequentati tutta una vita al punto da non distinguere più se la compagnia di questi “antiqui huomini” sia più passione o professione.
Ogni volta che ti schieri per l’uno ti assale il dubbio che la ragione stia con l’altro: perché entrambi hanno scritto per noi e di noi. Icone della bigamia del nostro pensiero e della nostra anima.
Inutile chiedere loro pace, perché sono naturaliter antagonisti e interroganti. Sono methórioi, uomini di frontiera, che si sono spinti al di là del confine.
È la sfida che i cercatori del pensiero di ieri lanciano ai viaggiatori sedentari di oggi. Per rispettare e rispecchiare la loro “diversità”, “drammaticità” e “permanenza”, era necessario andare oltre i primi incontri giovanili, oltre i filtri delle ideologie, oltre gli occhiali della critica. Pertanto è sembrato naturale farli incontrare nella forma ravvicinata e viva del dia-logo, dove la parola e la ragione (logos) dell’uno incrociano e attraversano (dia-) la parola e la ragione dell’altro. E a volte mi è sembrato di sorprenderli parlare di questioni che ci riguardavano. I classici nascono postumi.
Ivano Dionigi
(tratto da Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi, Editori Laterza)
Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Attori, autori e registi teatrali, lavorano insieme dal 1976. Col Teatro Daggide di Palermo, loro città d’origine, Vetrano e Randisi hanno condiviso l’esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso il teatro d’attore, l’improvvisazione e la drammaturgia collettiva. Dall’83 al 92 hanno formato una compagnia all’interno della Cooperativa Nuova Scena di Bologna, per la quale hanno scritto, diretto e interpretato diversi spettacoli, e hanno partecipato a vari lavori con Leo de Berardinis.
Nel 1995 hanno fondato l’Associazione Culturale Diablogues, che nel 2015 si è unita ad altre realtà del territorio nella Cooperativa Le Tre Corde, e che spazia da produzioni di spettacoli di ricerca teatrale e musicale alla didattica, da collaborazioni e consulenze artistiche alla progettazione e realizzazione di festival, rassegne ed eventi. Dal 1999 hanno avviato uno studio sui testi classici che ha fatto conoscere e apprezzare il loro lavoro anche in circuiti di teatro più tradizionale, distinguendosi per uno sguardo innovativo sui testi e gli autori affrontati, in particolare sul teatro di Pirandello.
Recentemente hanno affrontato con risultati emozionanti la drammaturgia di Franco Scaldati realizzando Ombre folli (2017) e per ERT Fondazione Totò e Vicé (2011) e Assassina (2017), finalista come Miglior spettacolo ai premi UBU e Hystrio Twister nel 2017. Sempre per ERT nel 2018 hanno messo in scena Riccardo3 di Francesco Niccolini, liberamente ispirato a Riccardo III di Shakespeare e ai crimini di Jean-Claude Romand; il testo è edito da Linea, collana editoriale di Luca Sossella editore ed Emilia Romagna Teatro Fondazione. A giugno 2019 hanno debuttato a Ravenna Festival con Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca.
Premi: Premio Annibale Ruccello nel 2014 per Totò e Vicé di Scaldati, Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2011 – Miglior spettacolo per I Giganti della Montagna, Premio Hystrio-Anct nel 2010 per il loro lavoro tra ricerca e tradizione, Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 – Miglior spettacolo per Le smanie per la villeggiatura, Premio Palermo per il Teatro 1988 con Mata Hari a Palermo.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi sono presenti nel Dizionario dello Spettacolo del Novecento edito nel 1998 da Baldini e Castoldi.
Ivano Dionigi
Ricercatore e docente presso l’Università di Bologna fino al 1990, anno in cui è stato nominato Professore Straordinario della Cattedra di Letteratura Latina presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 1994 è stato chiamato come Professore Ordinario dalla Facoltà di Conservazione di Beni culturali di Ravenna e dal 1997 ha ricoperto la Cattedra di Letteratura Latina, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna.
La sua ricerca è orientata su diversi versanti: romano e greco, pagano e cristiano, classico e umanistico, latino e italiano, antico e moderno. L’indagine sui testi, sollecitata all’inizio (1973-1979) da interessi prevalentemente concettuali e filosofici (con particolare riguardo a epicureismo e stoicismo), si è successivamente incentrata sul piano linguistico-filologico e critico-testuale, nella convinzione che ricerca e critica debbano poggiare su un solido fondamento verbale.
Le ricerche più recenti lo vedono impegnato nello studio della fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea. Negli ultimi dieci anni Dionigi ha intrapreso una nuova e duplice direzione di ricerca: da un lato, l’interesse per i rapporti fra discipline umanistiche e scienze “esatte”, da inquadrare secondo un nuovo paradigma di congiunzione e alleanza, che superi la tradizionale impostazione delle “due culture”; dall’altra, un’intensa attività di divulgazione della cultura classica, perseguita attraverso il Centro Studi “La permanenza del Classico” di cui è fondatore e direttore dal 1999. Strettamente connesse all’attività del Centro Studi è la pubblicazione, presso la casa editrice Rizzoli, di una vera e propria collana dedicata alla fortuna dell’antico in numerosi aspetti della cultura contemporanea; impegno editoriale inaugurato dal volume Di fronte ai classici del 2002. Oltre ad aver tenuto conferenze, relazioni e seminari in numerose Università italiane e straniere, siede nel Comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali (quale Eikasmos), è condirettore della collana editoriale “Testi e Manuali per l’Insegnamento Universitario del Latino” (Pàtron, Bologna) ed è membro effettivo di Centri Studi (Centro di Studi ciceroniani) e Accademie (Accademia delle Scienze di Bologna).
Tournée
14 e 15 dicembre 2019, Teatro Bonci – Cesena
dal 17 al 29 marzo 2020, Teatro delle Passioni – Modena
dal 5 al 10 maggio, Teatro Studio Melato – Milano
Teatro Arena del Sole,
via Indipendenza, 44 – Bologna
12 e 13 dicembre 2019 – Sala Leo de Berardinis
giovedì e venerdì, ore 21.00
Quando la vita ti viene a trovare
Dialogo tra Lucrezio e Seneca
di Ivano Dionigi
interpretazione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
musiche originali Alessandro Cipriani
scene e costumi Mela Dell’Erba
video e luci Antonio Rinaldi
grafica Marco Smacchia
foto di scena Luca Del Pia
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Cooperativa Le tre corde-Compagnia Vetrano/Randisi, Ravenna Festival
un affettuoso ringraziamento a Giorgia Iolanda Barsotti, Enrico Battarra, Brigida Cesareo, Gabriele Ferrara, Marica Nicolai, Giulia Trivero
durata un’ora e 5 minuti
Informazioni:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da €10 € a € 25 più prevendita
biglietteria tel. 051 2910910 –
biglietteria@arenadelsole.it, bologna.emiliaromagnateatro.com
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