PIACENZA – Sabato 17 marzo alle 17, alla galleria Biffi Arte in via Chiapponi 39, nuovo incontro relativo ai “Misteri d’Italia. Il caso Moro quarant’anni dopo” a cura di Mauro Molinaroli.
Ospite il giornalista e scrittore Giovanni Fasanella con il suo libro-novità “Il puzzle Moro. La verità nelle nuove carte segrete” (Chiarelettere). Dopo 40 anni di indagini giornalistiche, questo libro completa il puzzle della parabola politica di Aldo Moro, mettendo al loro posto alcuni tra i tasselli mancanti. Attraverso nuovi documenti scovati negli archivi britannici e italiani, Fasanella porta prove forti a sostegno delle sue tesi. Nel 1976 la Gran Bretagna progettò un vero e proprio tentativo di colpo di Stato per contrastare la politica di Moro, che fu poi accantonato per le resistenze di altri paesi. Il Ministero dell’Interno e i nostri servizi segreti conoscevano i membri delle Brigate Rosse fin dalle origini. Le Br furono infiltrate dai servizi segreti internazionali, con lo scopo di condizionarne le azioni. Inghilterra e Francia con i loro interessi petroliferi nel Mediterraneo, gli Stati Uniti che temevano che il dialogo Moro – Berlinguer potesse portare all’ascesa al potere dei comunisti, sostenuti dall’Unione Sovietica e dai servizi segreti cecoslovacchi e di altri Paesi dell’Est, furono concordi: Moro dava fastidio.
Dal libro emergono anche il ruolo di Cossiga, la trattativa segreta tra Craxi e Signorile per salvare Moro, La cena organizzata da Craxi per trafugare documenti dalla sede del Psi per proteggere Corrado Simoni, accusato di essere il capo delle Brigate Rosse. Il Generale Mori che riesce a scovare il terrorista Cesare Battisti (a tutt’oggi in Brasile) a Parigi, ma nessuno interviene. L’amara verità è che molti dei componenti delle Brigate Rosse hanno ottenuto una sorta di impunità in cambio del loro silenzio. I nuovi tasselli sono dirompenti e il cerchio sembra chiudersi.
Giovanni Fasanella ha lavorato al quotidiano l’Unità dal 1975 al 1987. Chiusa l’esperienza, nel gennaio 1988 è passato a Panorama, di cui è stato redattore parlamentare e quirinalista all’epoca della presidenza di Francesco Cossiga. Nel novembre 2013 ha lasciato il settimanale per dedicarsi esclusivamente ai libri, al cinema e alla tv. Esperto di giornalismo investigativo, è infatti autore di molti testi sulla storia “invisibile” italiana del dopoguerra (alcuni dei quali tradotti all’estero), ed è anche sceneggiatore e documentarista.
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