Il sindaco ha aperto con il suo intervento la seduta dedicata all’assunzione del nuovo Piano urbanistico generale: “Momento rilevante nella storia amministrativa del Comune”
MODENA – “L’assunzione del nuovo Pug è un momento rilevante nella storia amministrativa del Comune di Modena: questo strumento rappresenterà la più importante eredità politica di questa consiliatura, con l’ambizione di governare la transizione verso il 2050 prendendo per mano una città che è già oggi in movimento. Il futuro è adesso, con radici profonde e sguardo lontano”.
Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli aprendo la seduta del Consiglio comunale dedicata all’assunzione del Pug, il Piano urbanistico generale, di mercoledì 29 dicembre. L’avvio dei lavori è stato introdotto da una riflessione del presidente del Consiglio Fabio Poggi, che ha ringraziato l’Amministrazione per il percorso di approfondimento fatto e ha sottolineato come quello sul Pug sia forse “l’unico appuntamento nel nostro mandato per il quale negli anni futuri ognuno di noi consiglieri potrà dire ‘io c’ero’; speriamo con orgoglio e senz’altro portandone la responsabilità. Noi, singolarmente e collettivamente – ha aggiunto – oggi ci carichiamo sulle spalle, insieme alla Giunta, la responsabilità del Piano, che offriamo alla città per la discussione verso l’approvazione, perché il percorso ufficiale di confronto con i modenesi inizia ora”. A presentare la delibera, prima dell’avvio del dibattito, è stata l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.
“Negli ultimi due anni – ha sottolineato Muzzarelli – il virus ci ha costretto a riflettere sui nostri stili di vita, sul nostro rapporto con lo spazio e il tempo, influendo in maniera inevitabile sulla nostra idea di città e sulle tradizionali forme d’interazione tra le persone. E tutto ciò che sta accadendo ci consegna un elemento politico: l’importanza e la necessità di avere un forte intervento pubblico sul territorio per promuovere investimenti diretti e coinvolgere gli operatori economici e le imprese per altri investimenti indiretti; per ottenere rigenerazione dei luoghi. Saper cogliere opportunità di finanziamenti nazionali ed europei – ha proseguito – è oggi fondamentale per supportare l’economia delle aree urbane e per creare sviluppo e migliori condizioni di vita per i cittadini; e l’attuazione del piano Next Generation Modena dovrà caratterizzare tutto il prossimo biennio, coerentemente con le scadenze al 2026 degli obiettivi e dei finanziamenti del Pnrr”.
Il sindaco ha poi ricordato che grazie alla nuova legge regionale è stato possibile anticipare alcune scelte strategiche radicali in merito al consumo di suolo già nel periodo transitorio dal vecchio Prg al nuovo Pug. “Oggi rivendico politicamente il coraggio e la visione dell’Amministrazione comunale – ha affermato – che ha ereditato previsioni in espansione in territorio agricolo per oltre 243 ettari, pari a circa 2.500 alloggi e ha promosso, con un’operazione di trasparenza e verità, un avviso pubblico per selezionare le iniziative che maggiormente contribuivano alla realizzazione della ‘città pubblica’, verificate sotto il profilo della fattibilità economica, e per premiare, in particolare, quelle riferite alla rigenerazione dell’esistente. Sono quindi stati programmati in attuazione 297 alloggi, che interessano prevalentemente aree in rigenerazione dell’esistente e solo 4 ettari riguardano situazioni di nuova urbanizzazione: un numero pressoché irrilevante, pari allo 0,1 per cento del nuovo territorio urbanizzato secondo le previsioni della legge urbanistica. Con la delibera d’indirizzo del periodo transitorio, approvata a fine 2018 – ha aggiunto – l’Amministrazione comunale ha quindi tagliato circa 210 ettari in espansione ereditati dal Prg precedente. Ci siamo assunti e ci stiamo assumendo una grande responsabilità politica, nell’interesse della Modena di domani, che immaginiamo competitiva, sostenibile e solidale”.
Muzzarelli ha poi sottolineato che la strategia del Pug costituisce il riferimento e la cornice per gli altri piani e documenti strategici al 2030 o 2050 che il Consiglio comunale ha approvato negli ultimi due anni, anche in funzione della riforma dello strumento urbanistico generale: il Pums, il Paesc, il Piano del Verde, l’aggiornamento del Piano Digitale, i documenti strategici di welfare e politiche giovanili, il piano “ModenaZeroSei” per l’evoluzione dei servizi di nido e scuola materna, e importanti investimenti sulla sanità. “La città di domani, che stiamo già realizzando oggi – ha detto – deve tener conto di tutti questi aspetti. Questa è la ricchezza del nuovo Pug, un piano che saprà trarre dalle cicatrici della pandemia importanti elementi per il cambiamento: lasciamo l’urbanistica dell’espansione e della rigida zonizzazione, per un Piano che guarda alla rigenerazione, alla transizione energetica, ecologica e sociale, alla prossimità, alle diverse forme della condivisione, per favorire flessibilità, inclusione, innovazione e creatività”.