Per i consiglieri, con il Piano si delinea la città futura con attenzione alla sostenibilità ambientale, ai servizi di prossimità e all’inclusione
MODENA – Sono numerosi i consiglieri di maggioranza intervenuti durante il dibattito che ha preceduto l’assunzione del Pug, il Piano urbanistico generale.
Per Sinistra per Modena, Federico Trianni ha posto l’attenzione sulla qualità e fruibilità dei servizi alla persona: “Se il Pug riuscisse a creare una autonomia di erogazione dei servizi di base nei 38 rioni ci si avvicinerebbe molto a una condizione ideale di fruibilità. Gli obiettivi sono ambiziosi: raggiungendoli la città diventerebbe più inclusiva e responsiva, una città migliore. Abbiamo una grande responsabilità che corrisponde a una grande possibilità”.
Vincenzo Walter Stella ha annunciato di essere tra i firmatari dell’odg del M5s sul territorio agricolo “perché ne condivido i contenuti e perché pone l’accento su un ambito per me non sufficientemente attenzionato dal Pug. Si presenta un grosso rischio – ha proseguito – cioè agevolare e incentivare l’aumento di allevamenti intensivi camuffati da allevamenti biologici. Se il Pug lo permetterà ne seguirà un peggioramento della qualità ambientale”.
Auspicando per i prossimi mesi “una fase di confronto sul territorio”, Camilla Scarpa, parlando della città dei 38 rioni, ha messo l’accento su quattro punti. “Mobilità, welfare, commercio e riqualificazione, anche abitativa”, temi di cui ha suggerito uno sviluppo nel solco di “una prossimità intesa non solo come vicinanza dei servizi alla persona, ma come elemento che interseca tutti gli aspetti della vita dei cittadini e come criterio con cui ripensare la città”, anche nel contesto ambientale “della rigenerazione dell’esistente”. Obiettivo, quindi, è rendere Modena “più sostenibile e meno diseguale”, anche come mezzo per uscire dalla fase di emergenza sanitaria.
Per Paola Aime di Europa verde – Verdi, “il Pug arriva con principi assolutamente condivisibili, ma anche con luci e ombre su cui ci sentiamo in dovere di porre l’attenzione e che ci portano a votare a favore ma con riserva. Forte elemento positivo è l’orientamento alla rigenerazione, riqualificazione e recupero dell’esistente, con la Valsat come elemento di valutazione, che va a voltare pagina rispetto al passato. Il lavoro fatto per il Pug – ha però aggiunto – è enorme ma è giunto in ritardo; sarebbero serviti un paio di mesi di analisi in più. Nei prossimi mesi saremo impegnati a lavorare con le forze interne ed esterne per presentare una serie di osservazioni”.
Il percorso scelto per il Pug “rappresenta la massima espressione della partecipazione – ha affermato Katia Parisi di Modena civica – valorizzando il senso di appartenenza dei cittadini alla comunità e sviluppando progetti utili e condivisi”. La consigliera ha messo sulle scelte che “porteranno a una città più attrattiva, sostenibile e inclusiva”, ma ha suggerito di “rivedere il piano della mobilità: ci sono troppe auto, con ricadute anche sulla sicurezza stradale. Occorre potenziare la mobilità dolce con scelte eco-sostenibili, anche rilanciando i parcheggi scambiatori e utilizzando i fondi provenienti dal Pnrr”.
Per il Pd, Vittorio Reggiani ha posto l’attenzione sull’assenza di appartamenti in locazione per famiglie che non riescono ad accedere all’acquisto, per giovani, studenti e stranieri. “Nel Pug – ha detto – ritorna più volte il tema di mettere quote di Ers in edifici pubblici e privati, come forma abitativa di locazione che offre equilibrio sostenibile e vantaggioso per conduttori e locatori”. Alberto Bignardi ha sottolineato come il piano esprima la volontà “di agganciare l’evoluzione abitativa e produttiva a una evoluzione ecologica, ma anche di migliorare l’infrastruttura esistente e di rigenerare i grandi contenitori, spesso mal percepiti dalla cittadinanza per rischio di abbandono e possibilità di degrado, dando loro nuova vita anche con usi temporanei e flessibili”. Ilaria Franchini si è soffermata sul “ruolo strategico che, nel Pug, la pianificazione del territorio rurale assume per la Modena di domani”, in particolare “l’agricoltura come elemento di pregio, su cui si stanno affrontando le sfide più innovative e cruciali a partire da prodotti sani ed ecocompatibili; l’agricoltura come trasformazione, manutenzione e cura del paesaggio rurale e l’agricoltura come allevamento e benessere animale”. Diego Lenzini si è detto “fortunato e orgoglioso di essere qui oggi. Con il Pug si va a delineare la città che vogliamo e ad esso sono sottese tutte le politiche della città. Il Prg era improntato sull’espansione, mentre il Pug punta alla rigenerazione, si occupa della parte interna della città, quella che gli altri Piani non prevedevano. Con questo piano miriamo a una città della prossimità e dei servizi diffusi, con verde come infrastruttura da progettare e non semplice arredo urbano, con le persone che si riappropriano degli spazi pubblici, di socialità. In questo Pug – ha proseguito – ci sono strumenti per fare Ers in rigenerazione e c’è una fortissima volontà ambientale”. Federica Di Padova ha concentrato il suo intervento sul centro storico evidenziando l’importanza “della direzione disegnata dal Pug verso il riconoscimento di una città storica, in cui il più antico centro e la periferia storica dialoghino con la periferia più esterna per costruire, grazie alle tracce urbanistiche, architettoniche e storiche rimaste delle diverse fasi storiche, una forte identità cittadina. La città storica – ha aggiunto – deve essere tutelata, ma oltre a questo deve essere vissuta, da turisti, residenti e studenti”. Attraverso gli strumenti del Pug sarà possibile rendere la città “più sostenibile sui piani dell’economia e dell’ambiente, rendendola più attrattiva e accessibile”, ha dichiarato Marco Forghieri. Il consigliere ha sottolineato l’attenzione verso il verde “che da elemento decorativo diventa infrastruttura” e il ruolo del Consiglio comunale “chiamato a maggiori progettualità”. In sede di dichiarazione di voto, Antonio Carpentieri ha ricordato che assumendo il Pug entro il primo gennaio 2022 si evita il regime sanzionatorio, che avrebbe precluso diversi atti di pianificazione urbanistica anche potenzialmente collegati alle opportunità offerte dal Pnnr. “La Giunta – ha aggiunto – introducendo la clausola di salvaguardia, ha scelto di chiedere già agli interventi che verranno attuati prima dell’adozione del Piano la doppia conformità, al Prg e al Pug”.