Il documento prevede le revisione della dotazione organica dei presidi Territoriali in modo da equilibrare il numero degli operatori dei singoli presidi in riferimento alla popolazione residente, garantendo per i comuni più piccoli una dotazione minima essenziale.
I presidi territoriali individuati sono otto: Vignola con 14 agenti, mentre nel progetto approvato nel gennaio scorso erano nove, Castelnuovo Rangone con sette operatori (erano sei), Castelvetro e Savignano con cinque operatori ciascuno, Spilamberto sei, Marano tre, Guiglia e Zocca entrambi con tre operatori e mezzo ciascuno. In totale gli agenti dei presidi territoriali salgono a 47.
Sono previste dieci nuove assunzioni che saranno distribuite in via prioritaria e preponderante ai presidi territoriali (sette), uno all’Ufficio amministrativo e due al Reparto operativo.
«Il progetto di riorganizzazione – sottolinea Emilia Muratori, presidente dell’Unione Terre di castelli e sindaco di Marano – è il frutto di un lungo percorso di confronto fra i sindaci, in alcuni momenti anche particolarmente acceso, ma sempre costruttivo. Fondamentale è stata la consapevolezza da parte di tutti di considerare prioritario, come previsto anche nelle linee di mandato del presidente, approvate dal Consiglio, l’obiettivo di adoperarsi per una maggiore sicurezza del nostro territorio e dei nostri cittadini. Il risultato importante – aggiunge Muratori – è che si è ricostituito il Corpo unico dell’Unione con il Comune di Savignano che rientra nella gestione associata e con il Comune di Vignola che ha rivisto la decisione di uscire e rimane quindi nella compagine. Riteniamo che questo nuovo assetto, insieme alle nuove assunzioni previste, determini un significativo miglioramento del presidio del territorio, oltre a consentire di poter intercettare maggiori contributi dalla Regione a fronte della ricomposizione del Corpo unico».
Fabio Franceschini, sindaco di Castelvetro con la delega alla sicurezza nell’Unione, parlando di «un risultato davvero storico» evidenzia che «si è trattato di una questione molto lunga e faticosa nell’ambito della quale, tuttavia, i protagonisti non hanno perso di vista l’importanza del tema politico, che si trovavano ad affrontare. Non è solo la sicurezza che dobbiamo assicurare, ma come amministratori dei nostri Comuni anche la collaborazione e la solidarietà nell’interesse dei nostri cittadini».
Nel piano si sono riviste anche le quote percentuali sia in riferimento alla ripartizione della spesa che alla ripartizione delle entrate.
Le percentuali di spesa sono state calcolate con il criterio dei servizi resi in ogni singolo territorio in riferimento al numero di operatori impiegati sul territorio stesso; le percentuali di entrata sono state calcolate utilizzando un criterio misto che tiene conto sia della spesa effettiva che delle sanzioni accertate sul singolo territorio.
I criteri così utilizzati hanno consentito di mantenere in equilibrio i conti dei singoli comuni con alcuni risparmi che saranno reinvestiti nelle nuove assunzioni.
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