Hanno partecipato all’incontro anche Giuliana Urbelli, assessore alla Sanità del Comune di Modena, Daniela De Pietri, assessore alla Sanità del Comune di Carpi, e per l’Ausl Paolo Stagi, responsabile servizi Neuropsichiatria infantile; Andrea Spanò, direttore del distretto sanitario di Modena; Antonella Dallari, direttore del distretto di Castelfranco Emilia, e Stefania Ascari, direttore del distretto di Carpi.
I genitori hanno manifestato la loro preoccupazione per il futuro della struttura, lamentando una carenza di comunicazione con l’Ausl e difficoltà nei percorsi per favorire nuovi accessi alla struttura.
«Incontreremo come Conferenza – ha aggiunto Muzzarelli – i gestori della strutture per verificare tutte le soluzioni e discuteremo, sempre nella Conferenza, delle strategie più adeguate al fine di migliorare e potenziare il servizio di neuropsichiatria infantile del territorio provinciale perché questi servizi, così importanti, devono accompagnare i cambiamenti nell’utenza; poi incontreremo di nuovo i genitori dei ragazzi, in quanto garanti di un positivo rapporto che deve proseguire con serenità e fiducia».
Nel corso dell’incontro Stagi ha confermato che le proposte dell’Ausl non comportano alcun cambiamento rispetto all’esistente per i ragazzi e le famiglie della Lucciola e neppure per gli utenti futuri. «Abbiamo chiesto – ha aggiunto Stagi – ai gestori della struttura di farsi carico anche di interventi non solo semiresidenziali, come avviene ora, per far fronte all’aumento delle richieste di trattamenti cognitivo-comportamentali per bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, residenti soprattutto nell’area nord dove permane una lista di attesa di 80 bambini e adolescenti, mente nel resto del territorio è stata fornita una risposta adeguata”.
Nel corso dell’incontro i responsabili dell’Ausl hanno fornito anche i dati dell’attività della neuropsichiatria infantile dell’Ausl che gestisce nel modenese oltre dieci mila utenti (soprattutto per disturbi dell’apprendimento), il doppio rispetto al 2009 con i bambini o ragazzi autistici seguiti che sono passati dai 233 del 2009 a 540 del 2015.
Le strutture semiresidenziali accreditate nel modenese con vocazioni diverse sono tre: la Lucciola gestisce 23 ragazzi, mentre (dati 2015) il Nespolo Villa Igea 95 utenti e la Limonaia di Formigine 130.
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