MODENA – Questo fine settimana Zocca si tinge di “noir” con due giorni, sabato 7 e domenica 8 agosto, agli autori italiani della letteratura del crimine e d’indagine.
Tra gli ospiti Franco Insalaco, il collettivo Rems con Stefano “Vito” Bicocchi, Loriano Macchiavelli e Alberto Casadei, Simona Vinci e Cinzia Venturoli.
La rassegna, organizzata dal Comune di Zocca e l’associazione “Giardino filosofico e inventificio poetico”, arriva alla sesta edizione, dopo la pausa lo scorso anno causa pandemia, e ha come filo conduttore, sottolinea Sabina Macchiavelli del Giardino filosofico «i limiti delle categorie che definiscono la letteratura ‘alta’ e la letteratura ‘popolare’ e riflette su come si colloca il noir in questa relazione».
Il programma, organizzato nella sala del Consiglio comunale e al Teatro PuntoCom, in via del Mercato 104, nel rispetto delle regole anti Covid quindi con ingresso con “green pass”, parte sabato 7 luglio alle 15 nella sala consiliare, con un ricordo di Mauro Santagata, lo scrittore zocchese scomparso nel novembre scorso, per proseguire con l’incontro con Franco Insalaco il quale porterà lo sguardo di un filosofo con una riflessione sulla letteratura e la comprensione del mondo, con un ricordo particolare di Antonio Pennacchi, scrittore scomparso nei giorni scorsi protagonista dell’ultima edizione del festival; a seguire Vito racconterà il suo rapporto con il teatro comico e il suo incontro con la letteratura d’indagine, da cui è nato un romanzo scritto assieme al collettivo Rems composto tra gli altri da Eva Brugnettini, Eugenio Fallarino e Simone Metalli.
Domenica 8 agosto, alle 10, sempre nella sala consiliare Simona Vinci parlerà delle possibilità di visione sul mondo che il noir ha aperto alla sua esperienza di scrittrice; a seguire con Cinzia Venturoli il tema sarà la ricostruzione storica, la libertà del romanziere e i diritti della memoria, partendo dal 41° anniversario della Strage di Bologna del 2 Agosto 1980; alle 15.30 Loriano Macchiavelli e Alberto Casadei dialogheranno della forza dirompente della narrativa popolare, dal punto di vista di uno scrittore affermato e da quello di uno studioso e docente universitario.
In serata alle 21 al teatro c’è il docudramma teatrale, diretto da Roberto Benatti, dedicato alle storie dei bambini dimenticati nei manicomi, fra Otto e Novecento ricostruite attraverso documenti d’archivio e cartelle cliniche.
Durante il festival il pubblico avrà la possibilità di visitare “Fioriture da Covid”, mostra collettiva di arte, aperta fino al 15 agosto.
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