Modena

Provincia di Modena: pesca in montagna al via domenica 28 marzo

Con le norme anti Covid resta vietata fuori dal proprio Comune

MODENA – Parte domenica 28 marzo la stagione della pesca sportiva nei corsi d’acqua di montagna che si concluderà in ottobre, mentre in pianura e collina è consentita tutto l’anno ma con regolamentazioni; complessivamente nel modenese l’attività coinvolge oltre nove mila pescatori.

Come ricorda Patrizia Gambarini, comandante della Polizia provinciale di Modena, in occasione dell’avvio delle attività, «sono previsti controlli soprattutto per il rispetto della normativa anti Covid che prevede, per le zone rosse, il divieto di spostamento in un Comune diverso da quello di residenza se non per comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità; questo significa che un pescatore sorpreso a pescare in un tratto di fiume situato in un Comune non di residenza sarà sanzionato in base alle norme anti Covid con una sanzione di 400 euro».

Le date, le regole, le attrezzature ammesse, la classificazione delle acque, i periodi e gli orari di pesca sono fissate nel calendario ittico, approvato dalla Regione, e disponibile sul sito della Provincia nella sezione dedicata alle politiche faunistiche.

Nel calendario sono elencate, tra l’altro, le zona a “rilascio obbligatorio” come quella, introdotta lo scorso anno, nel torrente Ospitale a Fanano, lunga circa un chilometro, in un tratto particolarmente suggestivo che scorre a fianco del sentiero storico della Romea nonantolana.

Tra le altre zone attivate per questo tipo di pesca figurano quelle sul Panaro dalla confluenza con il Rio Benedello a Guiglia al ponte di Casona di Marano, sullo Scoltenna tra il ponte di Prugneto e il ponte di Olina tra i territori di Montecreto, Pavullo e Sestola.

Nel provvedimento sono elencate anche tutte le specie a rischio per le quali sono previste forti limitazioni alla cattura, i divieti, le zone di protezione integrale e a regolamentazione speciale, comprese appunto le zone “non kill”. Con la legge di riordino, alle Province, in materia di pesca, come per la caccia, è rimasta l’attività di vigilanza e l’applicazione delle sanzioni amministrative.

Per tutti gli adempimenti amministrativi i pescatori fanno riferimento alla Regione.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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