Provincia di Modena: la storia delle corriere di montagna

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Domenica 7 aprile la presentazione della ricerca a Pavullo

MODENA – La storia del trasporto pubblico nella montagna modenese dalle prime esperienze agli inizi del secolo scorso fino agli anni 80. La ricerca, realizzata da Alberto Giglioli e Fabio Casini, è raccolta in volume che sarà presentato a Pavullo, domenica 7 aprile, nell’ambito di un programma di iniziative dedicato alla storia del trasporto pubblico locale.

Sono previste alle ore 10, con la collaborazione del Comune, l’inaugurazione di una targa all’autostazione, a ricordo dei lavoratori del trasporto pubblico, e la deposizione di una corona al monumento agli Alpini; a seguire, alle ore 11, nella sala consigliare del Comune, sarà presentata la ricerca dal titolo “Le corriere della montagna e della collina modenese”.
Partecipano Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, e i rappresentanti del Comune, di Seta e di Amo; l’evento, infatti, sarà anche l’occasione per parlare della situazione della mobilità nel Frignano.

Il libro, patrocinato dalla Provincia di Modena, racconta la storia delle corriere e relative linee e imprese di autotrasporto pubblico, integrando un precedente volume dedicato alle corriere della pianura.

La Provincia di Modena fu una delle prime in Italia a promuovere, agli inizi del secolo scorso, l’introduzione del trasporto pubblico su gomma, diventando concessionaria diretta dal Governo delle prime autolinee (pratica inusuale per l’epoca in un sistema extraurbano) e riuscendo ad organizzare una rete di trasporti efficiente ed innovativa per la montagna.
La storia è raccontata anche sulla base dei documenti custoditi negli archivi provinciali, da cui sono emerse anche le aspettative dei cittadini che vedevano nei servizi automobilistici un’occasione per uscire dall’isolamento.

Nel libro, inoltre, si raccontano aneddoti e notizie sui primi servizi automobilistici in Italia e le prime linee e gli automezzi impiegati, con un nutrito corredo fotografico.

Come spiegano gli autori, l’opera rappresenta una sorta di omaggio alla montagna e alla collina modenese, aggiungendo ulteriori approfondimenti ad un tema di grande interesse per tutta la comunità e un ulteriore arricchimento delle conoscenze sulla storia del Frignano e della fascia pedemontana modenese.