Muzzarelli: “La sanità tiene, ma la situazione resta difficile”
MODENA – «Le strutture sanitarie modenesi stanno reggendo, ma la situazione della pandemia nel modenese rimane difficile, non dobbiamo farci illusioni e i cittadini non devono abbassare la guardia, rispettando le regole anticontagio». Lo ha affermato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena (Ctss), nell’incontro dell’ufficio di presidenza dell’organismo, venerdì 20 novembre, dedicato alla situazione dell’emergenza Covid-19, alla presenza, in video conferenzam dei sindaci dei Comuni capodistretto, delle autorità sanitarie modenesi e dei rappresentanti sindacali.
«Le azioni, gli interventi e gli investimenti avviati e realizzati in estate – ha aggiunto Muzzarelli – consentono ora di assicurare tutte le cure necessarie ai malati e al contempo di aggredire la malattia sul territorio, attraverso un’azione straordinaria di tracciamento per impedire che il virus si diffonda ulteriormente».
Nel ringraziare tutti gli operatori, dalla sanità, alla protezione civile, alle forze dell’ordine e ai volontari per lo sforzo messo in campo, Muzzarelli ha parlato di «primi risultati nel contenimento del contagio a livello nazionale, tutti da confermare certo» e ribadito «la necessità di uno sforzo collettivo, a partire dai cittadini che, con i loro comportamenti, rappresentano un fattore decisivo per vincere questa difficile battaglia che sarà ancora lunga».
Nel corso dell’incontro, il direttore dell’Ausl di Modena Antonio Brambilla ha parlato di «situazione che permane critica ma il sistema sanitario sta tenendo anche grazie a un notevole sforzo da parte di tutti gli operatori che sono messi a dura prova; nelle terapie intensive i numeri restano inferiori rispetto alla prima ondata, nonostante un numero maggiore di contagi e di malati assistiti a casa. Questo testimonia anche dell’importanza del maggiore coinvolgimento del territorio nel contrastare l’epidemia»; ripercorrendo le attività di queste ultime settimane, Brambilla, infatti, si è soffermato proprio sullo sforzo messo in campo sul territorio dove attualmente ci sono 425 operatori che lavorano esclusivamente per eseguire tamponi molecolari e antigenici rapidi, per i tracciamenti e le indagini epidemiologiche; è stato avviato l’utilizzo di un altro hotel, a S.Possidonio, per la gestione dell’isolamento dei positivi, mentre «alle Usca – ha puntualizzato Brambilla – lavorano attualmente 86 medici, che arriveranno a 100 prossimi giorni, in collaborazione con i medici di medicina generale, rapporto che intendiamo rafforzare».
Il direttore generale dell’azienda ospedaliera e Universitaria di Modena Claudio Vagnini ha parlato «uno sforzo ancora più impegnativo rispetto a marzo, ma avvertiamo intorno a noi una minore comprensione della difficoltà della situazione da parte dei cittadini» e ha fornito i numeri sul personale sanitario risultato positivo al Covid-19: dal 1 ottobre al 18 novembre sono 222 i contagiati, oltre il 75 per cento al Policlinico, quasi la metà infermieri, di cui 74 guariti. I ricoverati totali Covid-19 attualmente al Policlinico e a Baggiovara sono 331 di cui 85 in terapia intensiva e semintesiva con «il numero complessivo di ricoverati – ha precisato Vagnini – che si sta mantenendo stazionario, ma le terapie intensive stanno ancora crescendo, sebbene in maniera lenta».
In questi mesi, ha aggiunto Vagnini, «il personale sanitario è cresciuto di 379 unità, tra infermieri, operatori sanitari e tecnici, oltre a 62 medici; 140 infermieri sono stati assunti per ampliare le terapia intensive, potenziate insieme ai posti letto ordinari per far fronte a questa seconda ondata», ma serve «una maggiore sensibilizzazione da parte dei cittadini sul rispetto dei distanziamenti e del regole di sicurezza per contrastare il contagio, riducendo la pressione sulle strutture sanitarie».
Anche Bruno Zanaroli, direttore generale dell’ospedale di Sassuolo, ha evidenziato lo sforzo messo in campo «anche per riuscire a garantire tuttora le prestazioni come gli interventi chirurgici», mentre Federica Rolli, direttore delle Attività socio sanitarie dell’Ausl di Modena ha fatto il punto della situazione e delle azioni in corso nelle residenze per anziani.
Gli interventi di sindaci e sindacati: “Operatori sanitari straordinari, un esempio”
Durante la discussione nella Conferenza tutti i sindaci e i rappresentanti sindacali hanno espresso solidarietà, gratitudine, sostegno e comprensione nei confronti degli operatori sanitari, «un esempio – hanno detto – per tutta la comunità».
Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, ha posto il tema della necessità di avere maggiori informazioni e una comunicazione più articolata sui tracciamenti per riuscire a individuare con maggiore efficacia gli eventuali interventi di contrasto al contagio e quello della situazione difficile nelle residenze per anziani, un concetto ripreso da Luciano Biolchini, sindaco di Pavullo, «perché spiegare con maggiore dettaglio i dati significa anche dare una risposta alle paure dei cittadini» e da Emilia Muratori, sindaco di Vignola, che ha sottolineato la crescita dei contagi nel distretto di Vignola e la preoccupazione sulla situazione nelle residenze per anziani, dove permane la difficoltà di reperire personale, ribadendo che «i cittadini in ansia hanno bisogno di informazioni più complete e articolate sulla diffusione del contagio».
Giovanni Gargano, sindaco di Castelfranco Emilia, ha richiamato il tema della «tenuta sociale delle comunità, messe a dura prova dall’epidemia e dalle limitazioni».
Manuela Gozzi, segretario della Cgil di Modena ha parlato di situazione di «grave difficoltà tra gli operatori sanitari e siamo preoccupati per la situazione delle residenze per anziani dove tuttora emergono difficoltà sulla sicurezza degli addetti e sugli organici e le dimissioni protette», mentre Andrea Sirianni della Cisl ha sottolineato le difficoltà di coniugare la tutela della salute con la ripresa dell’economia, «senza illudere i cittadini in vista del Natale».