PARMA – Si concluderanno a breve i lavori di rigenerazione urbana e riqualificazione dell’edificio Workout Pasubio, che ospiterà il “Distretto delle imprese creative e rigenerazione urbana”. L’Assessore a Lavori Pubblici e Legalità, Francesco De Vanna, ha effettuato un sopralluogo al cantiere accompagnato dai tecnici del Comune e dell’associazione temporanea di imprese che ha eseguito i lavori.
“L’Amministrazione è soddisfatta per l’avvio della fase conclusiva dei lavori di riqualificazione dell’ex-Wopa” ha voluto sottolineare l’Assessore Francesco De Vanna “Si tratta di un investimento molto importante dedicato ad un polmone ricreativo, aggregativo e culturale che auspichiamo possa avviare e contribuire ad una nuova fase del quartiere San Leonardo. L’ultimazione di questo intervento ci metterà nelle condizioni di restituire alla città un luogo che avrà un respiro comunale e sovra comunale”.
Le risorse messe in campo ammontano a 4 milioni e 377 mila euro: “Workout Pasubio – Distretto delle imprese creative e rigenerazione urbana – Progetto di riqualificazione ex CSAC – 1 stralcio – Accordo di Programma Regione Emilia Romagna, per un importo di 2.050.000 euro⋅ “Workout Pasubio – Distretto delle imprese creative e rigenerazione urbana – Progetto di riqualificazione ex CSAC – 2 stralcio – Piano Periferie -per un importo di 2.219.420 euro.
L’appalto dell’intervento che riguarda il grande complesso industriale dismesso dell’ex fabbrica Manzini ed ex sede Centro Studi Archivio Comunicazione è stato assegnato all’associazione temporanea di imprese I.T.I. Impresa Generale Spa e Technologica srl.
Il progetto è frutto di un percorso partecipativo, promosso da Comune e Ordine Architetti, culminato con la realizzazione di un concorso per progettarne la riqualificazione. I locali, conosciuti come Wopa, sono stati utilizzati dall’associazione Workout Pasubio da maggio del 2015 all’estate del 2019 per attività di interesse sociale e comunitario, in un percorso collaborativo con enti e associazioni del quartiere. La porzione di immobile, oggetto di intervento, è costituita da tre corpi di fabbrica: Manica Nord, Corpo Centrale e Padiglione Nervi.
L’edificio originario venne realizzato nel 1925 come stabilimento della ditta Manzini. I bombardamenti del 1944 danneggiano gravemente il complesso della Manzini, la ricostruzione iniziò l’anno successivo con la sistemazione dell’area e con la realizzazione del capannone principale. Nel 1963 la ricostruzione terminò con la realizzazione del “Padiglione Nervi”, dal nome dell’ingegner Pier Luigi Nervi, che brevettò il particolare tipo di copertura a campata unica, di grandissima dimensioni, adottato. Il padiglione è formato da una struttura in cemento armato costituita da un’ampia copertura a volta di sottile spessore, sorretta da quattro grandi archi che scaricano su pilastri.
La struttura ora sarà connotata dall’inconica dalla torre landmark, punto di riferimento per l’ingresso e per il quartiere, mentre un caffè letterario che è stato ampliato verso la Sala Carroponte, costituirà il presidio centrale e strategico del complesso. Nella Sala Carroponte è stato mantenuto il vecchio carroponte, inserendo pannelli radianti per la climatizzazione degli spazi.
La Sala Nervi, che rappresenta l’ambiente più interessante sotto l’aspetto volumetrico ed architettonico è lasciata libera a tutta altezza: sui lati lunghi un sistema di strutture prefabbricate leggere modulari, in carpenteria metallica che ospiteranno nuove attività. Il tipo di struttura è stata pensata per permettere l’installazione di pareti divisorie a secco che possono essere rimosse o aggiunte a seconda delle esigenze, plasmando in maniera flessibile la dimensione degli ambienti interni.
La nuova Sala Nervi si presenterà come una piazza coperta, circondata da “facciate attive“ dietro le quali muoveranno attività ed utenti. Lo spazio centrale, lasciato appositamente vuoto, potrà ospitare, a rotazione esposizioni di arte, fotografia, spettacoli, concerti durante le ore serali.