Prosegue domenica alle 17 alla Sala dei Teatini la rassegna cameristica “Allegro con Brio” organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio “G. Nicolini”
PIACENZA – Appuntamento domenica 6 marzo alle ore 17 alla Sala dei Teatini con la rassegna cameristica, ad ingresso gratuito, “Allegro con Brio”, organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza.
Protagonista il pianista jazz Umberto Petrin che proporrà brani originali tratti dagli album Traces and Ghosts e A dawn will come e temi di Ornette Coleman, Billy Strayhorn e Thelonious Monk. Ma come vuole la tradizione jazzistica non ci sarà una vera scaletta e Petrin, come ha lui stesso affermato, solitamente decide al momento dell’esecuzione.
Un concerto in cui si avrà modo di apprezzare lo stile e l’approccio di Petrin alla musica: una sintesi la sua che metteva assieme alcune linee “oblique” di Debussy e Skrjabin, pezzi astratti di musicalità seriale alla Webern e i territori più impervi dell’improvvisazione di Monk, Taylor, Waldron o McCoy Tyner. Senza dimenticare la sua grande cultura attigua ai confini dell’arte musicale.
Come ha scritto il giornalista Ettore Garzia: «“Traces and Ghosts” non ha bisogno di elogi perchè ormai Petrin si elogia automaticamente ascoltandolo mentre suona: il pianista di Broni è qualcosa in più di un musicista, direi un saggio direttore di istinti umani, sempre proteso a trarre dalla sua musica le verità dell’ottimismo.»
Per chi ancora non lo conoscesse Umberto Petrin è considerato tra i maggiori pianisti ed improvvisatori europei. Si è distinto negli anni per uno stile molto personale che avvicina Jazz e Musica del ‘900 europeo. Si è esibito nei più importanti festival internazionali in Europa, Canada, Giappone, U.S.A. E’ annoverato tra i maggiori interpreti della musica di Thelonious Monk e risulta l’unico pianista ad aver duettato con il leggendario Cecil Taylor, del quale esegue anche brani originali in concerto. Ha inciso circa 70 CD, molti dei quali premiati dalla critica internazionale, e collaborato (sia in concerto che su CD) con grandi nomi tra cui Steve Lacy, Anthony Braxton, Cecil Taylor, Tim Berne, Lee Konitz, Lester Bowie, Dewey Redman, Paul Rutherford, Paul Lovens, Willem Breuker, Barry Altschul, Pheeroan AkLaff, Michael Moore, Enrico Rava, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi (con cui suona in duo dall’anno 2000), Marc Ducret, Michel Godard, Yves Robert, Jean-Luc Cappozzo, Tiziana Ghiglioni, Robbie Robertson, Italian Instabile Orchestra (etichette: ECM, Soul Note, Enja, Leo Records, Splasch, Philology, Wea, Ictus Rec.).
Il suo CD A dawn will come (Piano solo) , ha ottenuto le 4 stelle in Belgio, Francia, Olanda, Svizzera ed è risultato tra i 20 migliori album dell’anno 2011 nel sondaggio U.S.A. “Culture Catch” (unico album di musicista italiano presente in classifica).
L’ultimo album in Piano solo, Traces and Ghosts, ha ottenuto il riconoscimento di “Disco Choc 2014” dalla rivista francese Jazz Magazine-Jazzman, oltre a una lunga serie di entusiastiche recensioni sia in Europa che in USA.
E’ rinomato il suo sodalizio con lo scrittore Stefano Benni, con il quale ha realizzato numerosi reading musicali in duo e più recentemente in trio con la partecipazione del violoncellista Mario Brunello.
Umberto Petrin svolge anche attività di docente presso il Conservatorio di Piacenza e, come Beuys, ritiene che le migliori opere d’arte si creino attraverso l’insegnamento.
Ama definirsi “un operaio specializzato dell’anima”.