MODENA – “Ancora una volta non entriamo nel merito delle decisioni assunte per contrastare l’epidemia, ma sicuramente lo facciamo per le tempistiche e le modalità con cui queste sono assunte: comunicare la domenica che la prevista riapertura degli impianti sciistici è prorogata al 5 marzo è al limite dell’oltraggioso”. È netta la valutazione negativa di CNA Modena per la decisione assunta in extremis dal governo.
“Venerdì 12 febbraio un Consiglio dei Ministri ha deciso la proroga, ratificata da un decreto-legge, del divieto degli spostamenti tra regioni. La stessa cosa poteva essere fatta per gli impianti sciistici: il danno ci sarebbe stato comunque, ma magari sarebbe stato meno pesante. Soprattutto, gli operatori che svolgono la loro attività nei centri invernali e che da ottobre stanno mendicando attenzione, non sarebbero stati trattati come degli inutili orpelli, come invece è avvenuto”.
“Ora più che mai – continua la nota di CNA Modena – sono indispensabile aiuti economici concreti, perché in questo caso non siamo in presenza solo di mancati ricavi, ma anche di costi sostenuti – ad esempio dagli alberghi e dai rifugi – per approvvigionamenti di derrate alimentari che ora saranno inutilizzati. Ma è anche necessario modificare le tempistiche con cui sono assunte queste decisioni: non è la prima volta che gli imprenditori, soprattutto quelli del settore della ristorazione, si trovano costretti a fare i conti con decisioni prese dall’oggi al domani. Aprire un ristorante, un bar, un semplice negozio, però, non è come schiacciare un interruttore. È un problema non solo economico, ma anche di rispetto per chi a questa situazione sta pagando danni economici e psicologici rilevantissimi”.