FERRARA – “La capacità del Pronto Soccorso di rispondere bene alle esigenze dei pazienti e di garantire la sicurezza del personale è un punto fondamentale del sistema sanitario di un territorio. Per questo abbiamo accolto con attenzione la segnalazione dei sindacati relativamente alla situazione del PS dell’ospedale S. Anna e abbiamo portato immediatamente il tema sul tavolo della Regione perchè è lì che si gioca la vera partita sulla questione della sanità”. Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri interviene sul tema del Pronto Soccorso e delle difficoltà segnalate dalle sigle sindacali.
“Già questa mattina (martedì 2 febbraio 2021) abbiamo chiesto una relazione urgente al Direttore sanitario del S. Anna sulle questioni segnalate da sindacati e dalla stampa locale e nei prossimi giorni approfondiremo il tema insieme ai consiglieri attraverso una Commissione consigliare già convocata. Già in queste ore, inoltre, abbiamo attivato la Regione Emilia Romagna, attraverso una interrogazione del gruppo Lega Salvini Premier – aggiunge Fabbri-. E’ evidente che l’impegno per garantire una alta qualità nell’assistenza sanitaria ai pazienti e buone condizioni di lavoro al personale sanitario in tutte le strutture, a partire da quella dell’Emergenza Urgenza, deve essere comune e condiviso: come presidente della Ctss e come sindaco di Ferrara con delega alla Sanità attiverò tutti i canali utili a questo scopo”.
In Comune a Ferrara sarà convocata per la prossima settimana una seduta della quarta Commissione (Sanità) dedicata al tema dei vaccini: “In quell’occasione verrà ascoltata la dirigenza di Ausl e Ospedale S. Anna e sarà il momento per affrontare anche la questione del Pronto Soccorso”, precisa il sindaco.
“Per risolvere davvero i problemi che il Pronto Soccorso presenta, per fare in modo di garantire sicurezza e qualità del lavoro al personale medico e sanitario e più in generale per definire finalmente la struttura della sanità ferrarese, è fondamentale non sbagliare interlocutore. Preso atto del problema a livello locale lo sforzo comune deve essere quello di portare la questione in Regione e pretendere risposte adeguate. E’ la Regione, infatti, che per competenza, deve vigilare e garantire sui livelli di assistenza e sull’organizzazione delle strutture ospedaliere e del personale di tutto il territorio, così come è la Regione che, rispondendo a nostre richieste, si è fatta garante il processo di fusione delle due realtà del territorio che deve essere realizzato”.