Parma

Progetto SAFERUN dell’Università di Parma: più sicurezza negli impianti autonomi industriali

Terminato recentemente il progetto Europeo (Secure And Fast rEal-time planneR for aUtoNomous vehicles) per sviluppare nuove metodologie per il controllo dei veicoli industriali senza operatore. L’esperienza acquisita ha portato alla maturazione di nuove idee attualmente al vaglio dei ricercatori

PARMA – Il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, in collaborazione con la ditta Elettric80 di Reggio Emilia, ha condotto uno studio avente come obiettivo l’incremento del livello di sicurezza negli impianti industriali basati sull’uso di veicoli autonomi. In tali impianti le macchine condividono lo spazio di lavoro con i lavoratori umani, necessitando quindi particolare attenzione ai problemi legati alla sicurezza degli stessi: problemi che possono essere affrontati più agevolmente definendo nuove tecniche di pianificazione del moto che tengano conto delle particolari condizioni operative dei veicoli.

Il progetto SAFERUN (Secure And Fast rEal-time planneR for aUtoNomous vehicles), coordinato dal prof. Corrado Guarino Lo Bianco, ha preso il via proprio con l’obiettivo di progettare e implementare un nuovo sistema di pianificazione del moto, capace di massimizzare il livello di sicurezza negli impianti pur preservando l’efficienza produttiva. Il progetto, finanziato in parte dalla UE nell’ambito del progetto ECHORD++ (The European Coordination Hub for Open Robotics Development), è terminato recentemente e ha raggiunto risultati superiori alle aspettative iniziali: non solo sono migliorati gli standard di sicurezza, ma è stato anche incrementato il livello di produttività dell’8,5%. Quest’ultimo dato è stato misurato in un magazzino automatico della ditta Pregel di Reggio Emilia in cui il nuovo sistema SAFERUN è stato testato per diversi mesi in condizioni operative normali. L’installazione stessa, concepita inizialmente come temporanea, ha assunto un carattere permanente, cosicché il magazzino automatico usato per i test è diventato il primo impianto che ufficialmente utilizza in modo stabile il nuovo sistema di pianificazione.

È importante sottolineare che il termine del progetto non è coinciso con il termine degli studi. Nel caso specifico l’esperienza acquisita ha portato alla maturazione di nuove idee attualmente al vaglio dei ricercatori: la collaborazione tra impresa e Università continua, mirando ad obiettivi più ambiziosi.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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