Progetto “L’Assistente in famiglia”: quasi quadruplicato in 12 anni il numero delle famiglie che per la prima volta si sono rivolte al servizio

44
palazzo del municipio RiminiRIMINI – Il progetto “L’assistente in famiglia”, gestito per conto del Comune di Rimini dalla Cooperativa Sociale Madonna della Carità, si rivolge ad un territorio vasto – Distretto Socio Sanitario di Rimini – che comprende oltre al Comune di Rimini (con sportello alla Casa dell’Intercultura in via Toni), anche altri territori comunali come Bellaria Igea Marina, Santarcangelo  e l’Unione di Comuni Novafeltria. Un progetto che negli ultimi 12 anni ha avuto una crescita importante, quasi quadruplicando gli accessi del numero delle famiglie che per la prima volta si sono rivolte al servizio.
Il report del servizio riferito ai primi 7 mesi del 2022,  conferma numericamente una crescita della domanda di assistenza domiciliare qualificata da parte delle famiglie, che sono interessate altresì a confrontarsi con operatori esperti su vari aspetti e problematiche ad essa correlate. Un dato che evidenzia come il servizio sia riconosciuto come punto di riferimento nell’ambito territoriale del Distretto socio sanitario, potendo garantire presenza, supporto, accompagnamento e monitoraggio nelle questioni correlate al tema dell’assistenza domiciliare con particolare attenzione alle situazioni familiari più complesse e vulnerabili.
Sono infatti 375  le famiglie che quest’anno – fino al 31 luglio – si sono rivolte per la prima volta al servizio, un numero significativo in aumento rispetto a l’anno scorso. Erano 277 quelle che si sono rivolte al servizio nello stesso periodo del 2021 e 459 invece quelle registrate in tutto il 2021.
Dal report su l’andamento dei nuovi accessi allo sportello da parte delle famiglie da luglio 2009 (periodo di avvio del servizio) fino al 31 luglio scorso, sono registrate complessivamente 3893 famiglie. Un quadro da dove emerge una crescita del servizio quasi quadruplicata in 12 anni: dai 121 accessi del 2009, fino ai 367 del 2019, ai 351 del 2020 e appunto i 459 dello scorso anno.
L’andamento dei dati conferma anche che la conoscenza del servizio si è progressivamente estesa nell’ambito del territorio distrettuale di Rimini, favorita anche dalle numerose relazioni intercorse specialmente con i servizi socio-sanitari dei Comuni appartenenti al distretto. Le famiglie – specie quelle dove sono presenti persone non autosufficienti o disabili – fruiscono regolarmente del servizio per richiedere un particolare orientamento e supporto nella scelta del personale più idoneo a far fronte alle esigenze di cura del familiare.
Si tratta di un servizio che ha registrato molteplici richieste da parte delle famiglie tra cui l’esigenza di un’assistente familiare convivente è la più frequente, ma le necessità  sono varie e vanno dall’assistenza a tempo pieno, parziale, notturna, le informazioni sui servizi del territorio, le informazioni sul contratto, le agevolazioni fiscali ecc..   Altro dato emerso dal report è quello riferito alle persone che chiedono di svolgere l’assistenza familiare, che si sono iscritte al servizio per la prima volta: tra i 218 richiedenti nell’ultimo trimestre, la prevalenza sono donne.

I servizi erogati dall’operatore di sportello non si esauriscano nella contingenza del colloquio, ma fanno riferimento anche a una successiva verifica di informazioni, aggiornamento e confronto con la rete di operatori dell’Agenzia regionale per il lavoro, dei Servizi socio-sanitari del territorio e degli enti del Terzo Settore, al fine di condividere strategie e interventi in favore di quelle persone più vulnerabili o che versano in condizioni economiche più difficili.