Primo cartellino 2022 e primo podio con Brugo

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L’apertura della nuova annata, targata Collecchio Corse, frutta il secondo gradino del podio, in gruppo RC3N ed in classe S1600, per il rientrante pilota di Medesano

FELINO (PR) – Condizioni difficili da interpretare, come era naturale aspettarsi per l’inizio del mese di Febbraio, ed un buon bagaglio di ruggine da togliersi, due gli anni di inattività, non hanno impedito al rientrante Riccardo Brugo di prendersi la soddisfazione di salire sul secondo gradino del podio, in gruppo RC3N ed in classe S1600, nel fine settimana.

All’ottava edizione della Ronde della Val Merula il pilota di Medesano tornava a calcare le vecchie strade di casa, liguri le sue origini, ed a bordo di una Renault Clio Super 1600, messa a disposizione da BR Sport e condivisa con Luca Silvestri, ha saputo portare in dote a Collecchio Corse il primo risultato utile, nella speranza che possa essere solo l’inizio di una lunga serie.

Un avvio da thriller vedeva protagonista il portacolori della scuderia di Felino già allo shakedown, con un problema al cambio che veniva brillantemente risolto dal team di Enna.

“Dopo lo shakedown si è rotto un ingranaggio del cambio” – racconta Brugo  – “e di certo non era il miglior modo per iniziare il weekend ma, grazie allo splendido lavoro dei ragazzi di BR Sport, tutto è stato sistemato ed abbiamo così potuto concentrarci esclusivamente sulla gara.”

Allo scattare del primo semaforo verde del 2022, di buon mattino alla Domenica, Brugo firmava la seconda prestazione parziale, ad una decina di secondi dal leader di classe, consapevole delle difficoltà incontrate e degli ampi margini di miglioramento che erano alla sua portata.

“Sulla prima siamo partiti con quattro morbide e con un assetto molto rigido” – sottolinea Brugo  – “ma, dopo tanto tempo che non si correva, abbiamo fatto fatica a gestire una vettura molto potente. Sulla strada c’era sia umido che fanghiglia e, dopo aver rischiato di buttarla dentro al bosco, abbiamo capito che non era il caso di forzare già all’inizio. C’era da lavorare ancora.”

Grazie ai preziosi consigli di Manuel De Micheli, optando per un assetto più morbido ed una diversa scelta di coperture, il cambio di passo si notava ed il cronometro sanciva un miglioramento di oltre venti secondi, rispetto alla tornata di apertura, all’arrivo del giro di boa.

Inquadrata la giusta rotta Brugo limava quasi altri otto secondi sul terzo giro, evitando di farsi ingolosire da un ultimo passaggio, a “Passo del Ginestro”, che vedeva l’asfalto ormai asciutto.