Lo ha detto ieri mattina il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, durante la tappa reggiana del Viaggio legale, il percorso di cittadinanza e contrasto alle mafie lungo la via Emilia promosso, tra gli altri, da Cgil, Caracò e IoLotto. Parlando accanto alla Citroën Mehari verde del giovane giornalista napoletano ucciso dalla camorra e di fronte agli studenti delle superiori al PalaFanticini, Manghi ha ricordato questa “figura straordinaria di cronista giusto e coraggioso”, sottolineando come “proprio la sua auto, sulla quale venne ucciso, continui a darci il segno della sua presenza, offrendoci un’occasione di riflessione e chiamandoci tutti a fare la nostra parte”.
A partire proprio dai giovani, “come voi studenti della superiori, voi che crescete e che – grazie all’importante lavoro che le scuole reggiane stanno svolgendo sui temi della legalità e di quella che definiamo ‘nuova Resistenza’ – è importante maturiate nella consapevolezza che una comunità è davvero tale solo se sa accogliere queste sfide e portarle fino in fondo con coerenza”, ha concluso il presidente della Provincia.
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