PARMA – Sabato 28 maggio alle ore 10.30, in località Vallezza di Fornovo, nell’ambito delle manifestazioni per la VIII Giornata delle Miniere sarà presentato il progetto Mu.PE, Parco Museo del Petrolio e delle Energie alternative, progetto di valorizzazione turistica e culturale del paesaggio nel quale è coinvolto (coordinamento scientifico) il Laboratorio di Ricerca Architettura Musei Reti – AMR del Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Ambiente, del Territorio e Architettura – DICATeA dell’Università di Parma. Nell’occasione saranno presentati anche i relativi accordi di comodato.
Presenteranno il progetto Monica Bruzzone, Alessandro Massera, Matteo Casanovi e Sirio Depero del Laboratorio di ricerca Architettura Musei Reti del Dipartimento DICATeA dell’Università di Parma.
Saranno presenti Emanuela Grenti, Sindaco di Fornovo di Taro, Filippo Fritelli, Presidente della Provincia di Parma, Giuseppe Romanini, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Davide Usberti, Presidente e Amministratore Delegato di Gas Plus SpA, Alberto Figna, Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali, Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Energia.
Mu.PE, Parco Museo del Petrolio e delle Energie alternative, è il progetto di valorizzazione turistica e culturale di un paesaggio ricco di tipicità, che ha l’obiettivo di rinnovare l’identità storica di un territorio e immaginare un futuro di crescita per l’Appennino. Si configura un programma di accessibilità culturale, materiale e digitale attraverso la memoria, la programmazione strategica di modelli sostenibili di turismo natura e l’educazione all’ambiente.
Lo studio di fattibilità e il progetto preliminare, approvati nei mesi scorsi dal Comune di Fornovo di Taro, grazie a un accordo pubblico-privato tra il Comune e la proprietà Gas Plus Italiana, sono coordinati scientificamente dal Laboratorio di Ricerca Architettura Musei Reti – AMR del Dipartimento DICATeA dell’Università di Parma.
Mu.PE progetta di trasformare l’antica miniera petrolifera di Vallezza in un luogo d’incontro, dove il museo è spazio pubblico da fruire abitualmente, laboratorio di cultura locale, scuola di ambiente e access point. Il patrimonio eccezionalmente integro di reperti di un’industria mineraria che per decenni ha assicurato occupazione e che ci riporta ai metodi dei pionieri emiliani nei primi anni del 1900, oggi dà modo di riflettere sul paesaggio, sulle ricchezze della biodiversità e sulle diverse fonti di energia necessarie ad assicurare il futuro del pianeta.
Nuovi itinerari propongono un’esperienza di scoperta del paesaggio culturale nell’ottica di aumentarne il valore turistico ed economico ed estendono la visita ai parchi e alle riserve naturali della Regione, grazie alla proposta di una mobilità lenta, attrezzata e digitalizzata.
Il progetto pilota si inserisce nel programma di “brand identity” di area vasta denominato “Energie Park”, che vuole promuovere la competitività del territorio a partire dalle energie come metafora della vita.
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