Giovedì 3 marzo la presentazione del libro di Alessandro Rigi Luperti presso la sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza
FERRARA – Il Museo del Risorgimento e della Resistenza del Comune di Ferrara, in occasione del centenario della nascita di Giorgio Bassani, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Bassani e con la Fondazione Alessandro Rigi Luperti, organizza giovedì 3 marzo alle 16, presso la sala mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole I° d’Este 19) la presentazione del volume di Alessandro Rigi Luperti “Il tempo degli uomini e il tempo delle cose. La vita di Clorinda” edito dalla casa editrice Laraganatela, 2015. Il romanzo che venne scoperto da Giorgio Bassani…..Giorgio Bassani riuscì a leggerlo in bozza nel 1975. Oggi, su autorizzazione degli eredi, ecco il suo giudizio: «Un vero scrittore, paragonabile a Nievo, Bacchelli, Gadda».
All’incontro, dopo i saluti della responsabile del Museo Antonella Guarnieri, parteciperà il professor Alberto Mazzacchera, della Fondazione Rigi Luperti, che introdurrà la conversazione tra l’autore e il professor Davide Luigi Mantovani, presidente della sezione ferrarese dell’Istituto Nazionale per la Storia del Risorgimento. Alcuni brani del romanzo saranno letti dall’attore e regista Roberto Posse.
Il romanzo racconta la storia, di Clorinda durante il Risorgimento, giovane, affascinante, inquieta, vedova di un uomo che forse avrebbe potuto amare.
Una nobiltà tradizionalista che si soddisfa dei traguardi raggiunti arroccata su tradizioni morenti; un fastoso palazzo in una piccola città della provincia pontificia; un immenso castello intatto nella sua storia passata, a volte gloriosa una casa padronale di campagna che è un’oasi in cui cercar tregua all’incalzare dei sentimenti; un intrecciato complesso di parentele e di amicizie con i suoi intrighi ed i suoi risvolti, più spesso negativi; un mondo di piccola gente, di uomini semplici che potrebbe anche non esistere, ma di cui si sente la necessità.
Il passaggio storico del Risorgimento italiano e della nascita di una Nazione che non riescono a coinvolgerla, sollecitata come è da un continuo affacciarsi di antiche storie, ormai lontane, di cui è vestale e vittima; il farsi avanti implacabile delle tristi necessità e delle crude realtà di un presente di gente nuova dalle differenti aspirazioni, accompagnano, senza sfiorarlo, il suo spirito che rimarrà sordo, sino alla fine, barricato nelle sue certezze, chiuso nelle sue convinzioni ed una illuminazione ultima giunge quando ormai forse è troppo tardi per cancellare, con un estremo atto di umiltà, una esistenza che molte volte è stata costretta a sbagliare.