Martedì 19 dicembre dalle ore 15 dieci postazioni disponibili su prenotazione nel laboratorio dedicato di Dici.Alice nell’ex Teatro Verdi a Ferrara
FERRARA – Presentato il 12 dicembre alla stampa nella sala dell’Arengo della residenza municipale “PROGETTO VIOLA: RISCOPRIRE IL PIACERE DEL CIBO” il Progetto di sensibilizzazione sui disturbi alimentari realizzato dall’associazione Dici.Alice.
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori Rapporti Unife, Progetti Europei e Processi di Partecipazione Alessandro Balboni e alle Politiche sociali Cristina Coletti; Federica Grandi, studentessa Università Ferrara e Camilla Mondini, fondatrice di Dici.Alice.
Alessandro Balboni, assessore all’Università, nell’introdurre la presentazione ricorda che: il progetto ‘Viola – Ritrovare il piacere del cibo’ nasce con il nostro ateneo, partendo dalla tesi di laurea delle studentesse Sofia Marangotti e Federica Grandi.
Affronta una tematica di grande importanza, ossia i disturbi del comportamento alimentare, noti come DCA. Questi disturbi stanno aumentando tra i giovani e rappresentano la seconda causa di morte in Italia per questa fascia di età, configurandosi come una vera e propria malattia sociale. Pertanto, in questo contesto, è fondamentale che le istituzioni facciano tutto il possibile per sostenere coloro che si dedicano a questo campo.
L’assessore alle Politiche sociali Cristina Coletti, precisa che: “già, in diverse occasioni, l’amministrazione ha sostenuto progetti legati a questa tematica. È indubbiamente necessaria una presa di coscienza trasversale che affronti il problema dei disturbi del comportamento alimentare con comprensione e sensibilità. Desidero esprimere un particolare ringraziamento a Camilla Mondini, in qualità di fondatrice di ‘Dicialice’.
Apprezzo il coinvolgimento della nostra amministrazione e auspico che si comprenda il nostro impegno nel promuovere la consapevolezza di questo disturbo. Ci teniamo inoltre a dimostrare la nostra vicinanza nei confronti di coloro che ne soffrono e delle loro famiglie, perchè siano sempre più consapevoli dell’importanza del ‘fare rete’ in situazioni simili”.
Sono infatti, due studentesse di Unife, Federica Grandi e Sofia Margotti, che lanciano il progetto “Viola: riscoprire il piacere del cibo” in collaborazione con la startup Dici.Alice.
“L’idea principale è quella di proporre un riavvicinamento, una rinascita, nell’approccio al momento del pasto – sottolinea Federica Grandi– per le persone affette da disturbi del comportamento alimentare, in particolare da anoressia nervosa. Nelle strutture solitamente il momento del pasto viene percepito come una necessità, un obbligo e una costrizione. In questo caso l’obiettivo è quello di spostare l’attenzione al piacere nel momento del pasto utilizzando i cinque sensi e proponendo laboratori che li coinvolgono”.
Il laboratorio si terrà il 19 dicembre alle dalle 15 alle 19 presso i Laboratori Aperti in presenza degli psicologi e nutrizionisti dell’equipé di Dici.Alice e si scandirà in tre diversi momenti: la musicoterapia, l’arteterapia e la ricerca della consapevolezza del sé durante il pasto.
Dieci posti a disposizione. Prenotazione a camilla@dicialice.it
“Il momento del pasto per me è sempre stato un incubo –afferma Camilla Mondini, fondatrice di Dici.Alice- avrei voluto anche io potermi approcciare a questa malattia in modo diverso e penso che laboratori e progetti come questi simboleggino un cambio di passo nel modo che abbiamo di percepire e curare i disturbi del comportamento alimentare.
Spesso chi è si trova all’esterno non comprende il dramma che affronta una persona quando si trova davanti al cibo, avrei partecipato con molto piacere ad iniziative come queste quando ne soffrivo se fossero state promosse. Il fatto che Federica sia partita dalla sua esperienza per creare qualcosa di magico, proprio come me, dimostra ancora una volta che dai disturbi alimentari si può guarire e ci si può rialzare più forti di prima. Vi aspetto tutti, con entusiasmo, il 19 dicembre”.
Scheda Informativa a cura dell’organizzazione
PROGETTO VIOLA: RISCOPRIRE IL PIACERE DEL CIBO
Due studentesse di Unife collaborano con la startup Dici.Alice per promuovere dei laboratori sensoriali che riavvicinano le pazienti dca al momento del pasto
Una iniziativa rivolta ai pazienti e ai familiari delle persone che soffrono di disturbi alimentari che ha come obiettivo quello di avvicinare le pazienti al piacere durante il momento del pasto.
Il progetto nasce dall’esperienza di Federica Grandi che in prima persona ha sofferto di disturbi del comportamento alimentare e, durante il ricovero, ha vissuto il riavvicinamento al cibo come un obbligo e una necessità per vivere. Da qui il suo progetto di tesi che unisce il design e la terapia sensoriale per pazienti dca.
Ascoltare o produrre musica durante il momento del pasto conduce a poco a poco il soggetto nell’ambito dei ricordi, delle sensazioni, dei blocchi mai superati. In questo modo sarà possibile aprire una finestra sul vissuto della persona e sciogliere quei nodi apparentemente indissolubili che portano tanto disagio, creando un percorso attraverso il quale passare dalla possibilità di esprimere le proprie emozioni alla capacità di decodificarle e regolarle.
L’arteterapia invece ha come obiettivo il misurarsi con il senso di realtà, con i propri limiti e con l’ambiente circostante, oltre a definire in termini spaziali e temporali il passaggio da realtà a fantasia, nel laboratorio le pazienti potranno dipingere con tempere alimentari aromatizzate che aiuteranno loro ad utilizzare tutti e cinque i sensi.
Infine, la consapevolezza del sé durante il pasto assume particolare rilevanza perché spesso i pazienti con disturbi alimentari non affrontano il pasto per nutrirsi ma per mettere in atto quella che si può chiamare una consolazione emozionale, usando il cibo come regolatore emozionale. Il mangiare rappresenta il rapporto che abbiamo con noi stessi e con il nostro corpo e spesso affrontare il pasto e contare le calorie significa viverlo come un successo o un fallimento personale scatenando pensieri negativi su sé stessi e il proprio corpo.
Alla fine del progetto e del laboratorio Federica e Sofia, le due studentesse di Unife, stamperanno un prototipo 3D con forma sferica che al suo interno ospiterà un piccolo kit che permetterà alle pazienti di replicare il laboratorio anche a casa da sole.
Nel primo livello del prototipo verranno inserite le istruzioni, nel secondo gli ingredienti per lavorare la farina e fare la pasta, nel terzo dei tubetti colorati con pennelli di tempera alimentare e nel quarto una cassa bluetooth con dei qr code che rimanderanno alla musica utilizzata durante il laboratorio.
L’associazione Dici.Alice ha l’obiettivo di educare e fare informazione rispetto al tema dei disturbi alimentari. In Italia più di tre milioni di persone soffrono di questi disturbi e gli stereotipi sono ancora troppi. In una seconda fase del progetto verrà sviluppata una piattaforma con forte connotazione tecnologica che avrà la funzione di rendere accessibile il percorso con psichiatri, nutrizionisti e psicologi a tutti nel minor tempo possibile; questo, in modo da evitare i lunghi tempi di attesa per accedere ai centri specializzati.