Modena

Premio VIA EMILIA: la finale

MODENA – Tutto pronto per la finalissima della sesta edizione del “Festival Via Emilia la strada dei Cantautori”, il progetto realizzato dall’Associazione Concertistica Carmina et Cantica, in collaborazione con i comuni di Fiorano Modenese, Formigine, Lugo di Romagna, Maranello, Modena e Rubiera.

Dopo le qualificazioni e le semifinali, che si sono svolte durante tutta l’estate nelle piazze dei comuni lungo la via Emilia e che hanno portato alla selezione di 14 finalisti, la serata finale si terrà domenica 20 ottobre a partire dalle ore 20.30 al teatro Michelangelo di Modena.

Dedicato ai cantautori e ai giovani cantautori emergenti – cantanti singoli, o in duo, o con una propria band musicale – il Festival “Via Emilia – La strada dei cantautori” ha offerto anche quest’anno ad artiste e artisti un palcoscenico per esprimere la propria musica. Il progetto vuole promuovere la nuova generazione cantautorale quale prezioso patrimonio di continuità nella canzone italiana e rende omaggio ai cantautori che, con la loro musica e le loro indimenticabili canzoni, hanno creato la storia musicale del nostro Paese.

La giuria dell’edizione 2024 è composta dal Presidente Marco Barbieri, il Maestro Stefano Seghedoni, Pietro Pazzaglini, Silvia Cuoghi, Lorenzo Vivo Piccinini, Riccardo Boccolari.

La Direzione artistica è di Beatrice Bianco

Con la partecipazione di Marco Barbieri e le sue interviste.

Oltre all’esibizione dei 14 finalisti, domenica 20 ottobre salirà sul palco del teatro Michelangelo un ospite d’eccezione: Roberto Carlotto.

Il musicista cantante Roberto Carlotto, conosciuto con pseudonimi diversi, Charlott, Otto Karl, Robert Stahel  ed infine Hunka Munka, cominciò i suoi studi classici fin da piccolo, prima fisarmonica poi pianoforte.

La sua carriera cominciò prestissimo nel boom degli anni 60. Iniziò a suonare con i “Big 66”, passando in seguito con “I Cuccioli”, per poi esibirsi con gruppi elvetici importanti: Underground, Night birds,  Sauterelles, fino a toccare con mano Londra, esibendosi al famoso locale Marquee, dove ha l’opportunità di avere contatti con gruppi inglesi, che gli consentono di fare da apripista a gruppi come Colosseum, Yes, Amazing Blondel, Uriah Heep ed altri.

Dopo una lunga collaborazione con il gruppo “Anonima Sound” e con Ivan Graziani, Roberto Carlotto partecipò a numerosi Live, ad alto impatto emotivo, esibendosi da solo,   con il nomignolo “Hunka Munka”, cercando di imitare le grandi orchestre sinfoniche, con le tastiere da lui modificate. Utilizzava una strumentazione costosissima e monumentale, specialmente per l’epoca: tipo organo Hammond (modificati M102, C3, B3), Mellotron (M400, MK2), Leslie (almeno 8),sintetizzatori vari, effettistiche binson a cascata e delle primitive, ma efficaci, “batterie elettroniche” a nastro. Per trasportare il materiale veniva usato un Tir personale di 20 metri. Il tutto gestito dal suo amico e produttore, Gilberto Amati,  proprietario dell’ Altro Mondo di Rimini , uno dei locali più in voga in Italia degli anni 70.

Roby Carlotto, che possiamo definire anima rock progressive e precursore della musica elettronica, negli anni 70 è approdato nel famoso gruppo italiano “Dik Dik”. Con questa band partecipò, con un suo pezzo “Piccola mia”, al festival di Saint Vincent, raggiungendo le vette delle Hit Parade. Finita l’esperienza positiva dei “Dik Dik”, conosce Alberto Radius,  leader del gruppo “Formula 3”, partecipando ad un suo disco “Carta Straccia”, il quale in seguito divenne suo produttore.

Altra importante collaborazione con una famosissima cantante  inglese Norma Green, disco prodotto da Alex Slosser per Radio Luxembourg.

Inoltre intorno al 1986, venne coinvolto in una nuova serie di concerti con Nunzio Favia, detto “Cucciolo”, ex batterista “Dik Dik”, formando un duo “Carlotto e Cucciolo già Dik Dik”. In seguito, il duo, su consiglio di Giancarlo Castorino, noto impresario, si allargò a 4 componenti.

Dal 2000 in poi, Carlotto si esibisce sia con una sua band, ricalcando le canzoni più famose, con la dicitura “ROBERTO CARLOTTO già Dik Dik”, sia da solista con le sue tastiere modificate.

Nei suoi vari concerti in Europa, grazie al bassista Mauro Rattaggi , ha avuto l’occasione di conoscere una famosa band Rock Progressive  internazionale degli anni 70, gli Analogy-Earth-Bound, fondatori del gruppo i tedeschi, Martin Thurn- Mithoff e Jutta Taylor-Nienhaus, ai quali legato da fraterna amicizia. Il gruppo inoltre era costituito dal batterista Scott Hunter,  dal chitarrista Richard Brett e dal già citato Mauro Rattaggi al basso. Da questo incontro, un primo concerto a Lamezia Terme in un grande teatro, riproponendo brani rivisitati con l’apporto delle sue tastiere, dando origine ad un Vinile e  a un CD live, mixati poi a Londra, dal titolo “konzert” e poi anche a un DVD, realizzato dalla Zero DB Media di Pistocchi Diego & sas.

Dopo Lamezia Terme si sono susseguiti altri concerti: Bloom di Milano, Viterbo festival, Roma Rai presentazione Konzert. Il sound tipico anglosassone, profondamente emozionale, coinvolge immediatamente il pubblico.

In ultimo, importante  collaborazione con il tastierista Joey Mauro, conosciuto in Italia e all’estero per l’esperienza sulle tastiere Vintage e musica prog e Italo Disco.

Da questa collaborazione nasce un Vinile, con il ritorno prog di Hunka Munka, dal titolo “Foreste Interstellari” per Black Widow.

Ultimi suoi lavori 2 CD dal titolo rispettivamente “Ho preso a schiaffi il mio cuore” e  “Semplicemente R. Carlotto”.

Appuntamento a domenica 20 ottobre, ore 20.30 al teatro Michelangelo con ingresso gratuito

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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