RICCIONE (RN) – Le dichiarazioni del Comune di Riccione reiterano errate considerazioni su Hera e sulla Tari che, come noto, è una tassa comunale e dunque non può essere Hera a definire le condizioni di sostegno per singole categorie di utenti.
Peraltro preme evidenziare come la nostra società abbia non solo svolto tutti i servizi previsti, ma abbia anche fatto fronte alle richieste di modifica e/o integrazione connesse all’ emergenza sanitaria, pagando regolarmente i propri fornitori e, quindi, garantendo loro continuità.
Inoltre va considerato che il costo del servizio rifiuti che Hera fattura al Comune di Riccione costituisce solamente il 70% dell’importo complessivo della TARI che il Comune fattura ai cittadini e alle imprese.
Hera non intende scatenare alcuna “guerra tra poveri” anzi, ha sempre attuato quanto previsto dalle Autorità di regolazione e fin dall’ inizio dell’emergenza si è resa disponibile, per i servizi fatturati, a dilazioni senza interessi e a un ampio piano di sostegno alle situazioni di maggiori difficoltà, non solo imprese, ma anche cittadini in cassa integrazione o senza lavoro o con sostegno al reddito, direttamente e per tramite della Caritas.
Ovviamente rientra nella piena libertà dell’Amministrazione decidere come destinare le risorse a fondo perduto ricevute dallo Stato, nonché ulteriori risorse comunali, a beneficio delle categorie più colpite dall‘emergenza, come già molti Comuni della Regione hanno fatto.
L’azienda conferma, come per tutti gli altri Comuni, la propria disponibilità a confronti sereni e costruttivi che purtroppo, per i toni e le argomentazioni utilizzati dal Comune di Riccione, fino ad ora non è stato possibile riscontrare, nonostante con quest’ ultimo siano intercorsi incontri anche di recente.