I cittadini possono segnalare i reati al Comando di via Galilei e alla sede distaccata della stazione autocorriere. L’attività di Polizia giudiziaria: micro-criminalità e liti tra i casi più trattati
MODENA – Dai furti delle borsette sulle auto in sosta alle truffe da parte di finti rappresentanti di istituzioni (senza dimenticare i raggiri online), passando anche per lo smarrimento dei documenti d’identità e per casi più delicati come quelli che riguardano le molestie sessuali. Sono solo alcuni esempi rappresentativi delle 948 denunce presentate dai cittadini nel 2020 negli uffici della Polizia locale di Modena, in media oltre tre al giorno, permettendo nella maggior parte dei casi di avviare il percorso finalizzato a individuare e perseguire gli autori dei reati.
L’attività di ricezione delle denunce dei cittadini viene svolta innanzi tutto dagli operatori di Polizia giudiziaria del Comando di via Galilei, uno dei due luoghi in cui le persone possono presentare denuncia (aperto lunedì-venerdì 8.30-13, giovedì anche 14-18, telefono 059-2033727, mail pm.poliziagiudiziaria@comune.modena.it); l’altro è la sede distaccata della Zona 1 Centro storico, alla stazione delle autocorriere (cassa.polmun.c1@comune.modena.it). A seguito dell’emergenza Covid, per evitare code e, di conseguenza, assembramenti, l’anno scorso è stata introdotta anche la modalità di accesso ai locali su appuntamento, previo contatto telefonico o via mail, ovviamente salvo emergenze.
La nuova procedura consente ai cittadini di ricevere indicazioni dagli operatori sui documenti necessari da produrre in ufficio, velocizzando l’iter; inoltre, il confronto telefonico o via mail permette di chiarire l’eventuale assenza di rilevanza penale del fatto e quindi la mancanza dei presupposti per denunciare. Un esempio è rappresentato dai casi di lite tra vicini per questioni legate al rispetto del regolamento condominiale: questa situazione, che viene proposta con frequenza alla Polizia locale, riguarda in realtà il rapporto tra cittadini e dunque è regolata dal diritto civile. Un aiuto per capire cosa possa essere denunciato o meno può arrivare anche dagli 85 gruppi di vicinato, attivi sul territorio col coordinamento del settore Sicurezze Legalità e Polizia locale del Comune, che svolgono un ruolo importante nella sicurezza partecipata per la prevenzione dei reati e di cittadinanza attiva.
Numericamente, il trend delle denunce ha risentito del lockdown in maniera parziale: il calo del 2020 rispetto agli anni passati è stato ridotto e, a fronte dei 948 episodi degli ultimi dodici mesi, i casi erano stati 1.184 nel 2019 e 1.327 nel 2018. Dal punto di vista operativo, dopo aver appunto verificato che gli episodi oggetto delle denunce costituiscano reato (perseguibile d’ufficio o su input della persona offesa), è l’ufficio di Polizia giudiziaria che si occupa di sviluppare le indagini, informandone l’autorità giudiziaria, per un periodo che può spaziare da pochi giorni a diversi mesi a seconda della complessità della vicenda. Oltre alla Pg, l’ufficio dell’Infortunistica è competente per le fattispecie che riguardano i sinistri stradali, mentre le aliquote specializzate (Commercio, Edilizia, Antievasione) affrontano i temi di riferimento.
Tra i reati più trattati, oltre a episodi di micro-criminalità e contro il patrimonio (come i furti di biciclette), la maggior parte degli episodi riguarda contrasti tra persone aggravati da minacce, lesioni conseguenti a incidenti stradali e indebiti utilizzi di carte di credito. Per le vittime di alcune tipologie di reato, come scippi e furti, il Comune ha istituito il Fondo di aiuto alle vittime che consente di risarcire economicamente le vittime (modenasicura@cert.comune.modena.it).