I controlli hanno riguardato in particolare il comportamento di soggetti che si appropriano di rifiuti smaltiti da cittadini comuni che vengono fermati prima dell’ingresso al Centro di Raccolta per fare una cernita riciclarli o rivenderli. Una problematica già nota al comando di via del Taglio, a seguito di alcuni esposti.
Nella mattina di martedì, gli agenti hanno accertato la presenza di soggetti appostati davanti all’ingresso che si sono appropriati di elettrodomestici guasti, mobilio danneggiato, utili per la rivendita o l’eventuale spedizione all’estero. Tre automobilisti sono stati sanzionati per aver violato il Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti, abbandonando materiale fuori dalle apposite stazioni, mentre un quarto conducente, dipendente di una ditta specializzata, dopo aver scaricato materiale di scarto dell’azienda e consegnata ad uno dei presenti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per smaltimento non autorizzato.
Sul posto gli agenti di Polizia Locale hanno fermato ed identificato tre uomini di nazionalità tunisina, impegnati nell’attività di cernita dei rifiuti Sono stati sanzionati ai sensi del Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti. Uno di questi, un 48enne senza fissa dimora, è risultato privo di qualsiasi documento di identificazione e pertanto è stato accompagnato al Comando per essere sottoposto agli accertamenti del caso ed è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver declinato false generalità e per ingresso illegale sul territorio nazionale. L’uomo è stato messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione.
L’area verrà monitorata dagli agenti nelle prossime settimane per contrastare questo fenomeno. Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore alla Sicurezza, Cristiano Casa, che ha dichiarato: “Sulla difesa dell’ambiente e quindi della nostra salute non si fanno sconti. Imprese che cercano di scaricare sulle tasche della collettività i costi di smaltimento dei rifiuti sono di cattivo esempio per tutti e meritano le sanzioni prescritte dal testo unico ambientale che sancisce il sacrosanto principio che chi inquina, paga”
Il Comandante del Corpo di Polizia Locale, Michele Cassano, ha aggiunto: “Erano giorni che osservavamo la situazione: si è deciso di intervenire per evitare possibili danni all’ambiente. Le pene previste per il titolare dell’impresa consistono nell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi.”
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