PARMA – Sono stati fermati e denunciati i giovani che hanno appiccato il fuoco nel greto del torrente Parma ed in corrispondenza del torrione di strada Farnese. Sono stati individuati e deferiti all’autorità giudiziaria, a seguito di una minuziosa e complessa attività di indagine messa in atto dagli agenti della Polizia Locale. Gli incendi risalgono a maggio: il primo si è verificato nel greto del torrente Parma, nei pressi di Ponte Verdi, il secondo nei pressi del torrione visconteo di Strada dei Farnese.
Il primo episodio ha visto coinvolti tre giovani, residenti nella provincia di Parma che, dopo aver innescato il rogo delle sterpaglie presenti sul greto, si sono dati alla fuga senza preoccuparsi del pericolo per le persone e per gli edifici. Danni gravi sono stati scongiurati grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco. In seguito alle indagini, condotte anche con la collaborazione dei residenti, grazie all’ausilio delle immagini di videosorveglianza, ma anche con monitoraggio delle aggregazioni giovanili, è emerso che due dei presunti autori non avrebbero dovuto trovarsi in città in quanto già destinatari del foglio di via emesso dal Questore di Parma, un aggravante oggetto di ulteriore denuncia all’autorità giudiziaria.
Il secondo episodio ha visto coinvolti alcuni giovani, tra cui alcuni minorenni che, incuranti della siccità e della presenza di foglie e ramaglie secche, hanno innescato le fiamme nei pressi del torrione visconteo di Strada dei Farnese.Il fuoco si è propagato, lambendo gli edifici ed è stato spento dai Vigili del Fuoco. Sul posto è prontamente sopraggiunta una pattuglia della Polizia Locale che ha raccolto le prime testimonianze ed alcuni filmati registrati dai residenti.
“Appiccare incendi in un periodo di siccità è un comportamento estremamente irresponsabile – rimarca l’Assessore alla Legalità Francesco De Vanna. L’encomiabile operato della Polizia Locale, che ringrazio, ha permesso di individuare i responsabili. I controlli continueranno. Il ringraziamento va anche a tutti coloro che danno il loro apporto quotidiano per il rispetto della legalità”.
“Incendiare sterpaglie è un reato grave, reso ancora più subdolo dal periodo di grave siccità. questi ragazzi avrebbero fatto bene a seguire l’adagio che a giocare col fuoco primo o poi ci si brucia, in quanto ora dovranno rispondere di un reato punito con la reclusione da 1 a 5 anni – ha ricordato il Comandante della Polizia Locale, Michele Cassano”.
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