Sostegno alle famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative. “L’avvio di questa nuova sezione Nido – commenta l’Assessora ai Servizi per la Persona e la Famiglia Carmelina Labruzzo – amplia i servizi educativi per l’infanzia attivi sul territorio comunale e abbatte ulteriormente le liste d’attesa per gli asili nido. Ad oggi a Cesena sono presenti due poli da zero a dieci anni, all’interno del polo scolastico ‘Carducci’ e a Pievesestina, che potenziano ulteriormente la consolidata esperienza pedagogico-educativa promossa nel corso di questi anni, ampliata con la creazione di poli educativi per l’infanzia frequentati da bambine e bambini da zero a sei anni. A questo proposito – prosegue l’Assessora – con lo scopo di armonizzare il programma educativo proposto e di facilitare la socializzazione dei piccoli, d’intesa con le insegnanti della scuola d’infanzia, e grazie al coordinamento pedagogico della dottoressa Dina Grandi, siamo impegnati nella definizione di una proposta educativa che interesserà attivamente tutti i bambini iscritti in questo polo scolastico”.
Dal 2019 ad oggi sono cinque le nuove sezioni nido formate dall’Amministrazione comunale per rispondere alla richiesta delle famiglie e con lo scopo di abbattere i tempi di attesa per gli iscritti in graduatoria. In questo modo, dopo l’apertura delle sezioni alla scuola “Carducci”, una delle quali per i lattanti, a Bora, in collaborazione con il Comune di Mercato Saraceno, e a Macerone, a partire da oggi debutta questa nuova sezione gestita da tre educatrici, assunte dal Comune di Cesena, affiancate da un’ausiliaria e una cuoca.
Tutte le azioni comunali a sostegno delle famiglie. Nel 2019, per abbattere ulteriormente le rette dei nidi comunali e privati convenzionati, il Comune di Cesena ha aderito alla nuova misura di sostegno economico alle famiglie introdotta dalla Regione Emilia-Romagna e finalizzata esclusivamente all’abbattimento delle rette/tariffe di frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia a titolarità pubblica (gestione diretta o indiretta) o servizi a titolarità e gestione privata, esclusivamente se convenzionati con i Comuni/Unioni di Comuni. La consapevolezza delle sempre maggiori difficoltà delle famiglie ha indotto inoltre l’Amministrazione a programmare, adottare e realizzare già nel primo anno di mandato due concrete misure di sostegno: l’azzeramento delle rette delle scuole dell’infanzia (3-6 anni) e l’abbattimento delle rette dei nidi comunali e privati convenzionati (0-3 anni). Dal 1° gennaio 2020 i genitori dei bimbi che frequentano le scuole dell’infanzia pagano, infatti, per i soli i pasti effettivamente consumati. Quanto ai nidi, la riduzione delle rette ha interessato progressivamente tutte le fasce di reddito, portando così un risparmio in media per le famiglie di 700 euro l’anno per ogni bambino iscritto.
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