POLIS Teatro Festival, con la direzione artistica di ErosAntEros, è sostenuto da Comune di Ravenna, Regione Emilia Romagna, Ministero della Cultura, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Al centro del focus, quindi, i prestigiosi debutti nazionali di Pascal Rambert con 8 ensemble e di Ivica Buljan con La Machine de Turing, dal testo di Benoit Solès. Completano il focus sulla drammaturgia francese il lavoro, sempre in prima nazionale, della Compagnia Licia Lanera, Con la carabina di Pauline Peyrade; lo spettacolo internazionale e multilingua CONFINI di ErosAntEros con l’autore Ian De Toffoli; Lo straniero di Teatro i ispirato a Camus. Arricchiti da incontri di approfondimento con artisti e studiosi, che saranno anche trasmessi in diretta streaming sui canali web e social di ErosAntEros.
Nel ricco cartellone del festival anche rilevanti artisti del teatro italiano come Filippo Nigro, interprete in numerosi film di Ozpeteck, e Fabrizio Arcuri, Motus, CapoTrave, i giovani Kepler-452, accanto alle compagnie emergenti selezionate grazie al progetto Visionari: Dimore Creative e Landi / Mignemi / Paris.
POLIS 2022 supera forse le sue stesse possibilità programmando in un momento difficile e incerto più di 20 eventi tra spettacoli e incontri, promuovendo il dialogo tra culture e generazioni differenti di artisti, studiosi e spettatori, perseguendo l’idea di un teatro che combatte la marginalità e si fa luogo di finzione dove affrontare i mali del presente.
Così il festival nelle parole di ErosAntEros: Questo focus programma e coproduce una rosa di artisti che da prospettive diverse esplorano i linguaggi teatrali di una determinata area geografica: non spettacoli di un’unica lingua o nazione, ma percorsi in cui autori e artisti si incontrano, tradotti in italiano o rappresentati in altre lingue. Temi centrali del festival saranno la violenza tra gli esseri umani e nei confronti della nostra unica casa comune la Terra, i conflitti, le migrazioni, la violazione dei diritti fondamentali. Per questi motivi è stata scelta come immagine guida del Festival 2022 la figura tenace di Simone Weil, opera dell’artista-attivista Gianluca Costantini.
Pur trasformatosi in un evento internazionale, POLIS continua a esercitare il pensiero e la democrazia anche attraverso quei progetti partecipativi che lo distinguono sul territorio sin dalla prima edizione. Ampio spazio, infatti, è dato alle attività formative e ai progetti partecipativi, che vedono al centro il coinvolgimento diretto dei cittadini, in un’ottica di inclusione e cittadinanza attiva che è anima fondante del festival. Tra questi, Biglietti sospesi, Visionari e Parteci-Polis, sono progetti conosciuti e consolidati; a essi si aggiunge nel 2022 un nuovo laboratorio per gli studenti universitari internazionali di I-Contact, una nuova collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì sugli spettacoli internazionali del focus, l’ingresso di POLIS nella rete nazionale In-Box, che promuove alcune delle esperienze più interessanti della scena emergente italiana, e una collaborazione con l’Associazione Ateatro e Stefano Romagnoli, coordinatore del gruppo Spettatore professionista, sul Manifesto dei diritti e doveri degli spettatori.
Martedì 3 maggio (ore 21) POLIS si apre, al Teatro Alighieri, con Every Brilliant Thing (Le cose per cui vale la pena vivere), spettacolo fortemente partecipativo, che ha per protagonisti Filippo Nigro, intenso interprete di cinema e teatro, che ne firma anche la regia assieme a Fabrizio Arcuri, e gli stessi spettatori che potranno essere chiamati a impersonare alcuni dei personaggi. Coproduzione di CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Sardegna Teatro. Un travolgente Filippo Nigro con la complicità del pubblico, riuscirà a raccontare i momenti di una vita, a comporre una lista di istanti speciali, illuminazioni, piccole manie, emozioni fugaci, incontri e attimi indimenticabili. Every Brilliant Thing, testo di gran successo dello scrittore britannico Duncan Macmillan con Jonny Donahoe, riesce, grazie a una scrittura dal ritmo sempre serrato e divertente, a toccare con sensibilità e leggerezza un tema delicato e complesso come la depressione.
Mercoledì 4 maggio si prosegue a pieno ritmo, con lo spettacolo CONFINI (ore 20, Teatro Rasi) della compagnia direttrice del festival ErosAntEros, che apre anche il focus sulla drammaturgia francese portando in scena il testo a cui ha lavorato insieme all’autore lussemburghese Ian De Toffoli. Ideazione, cura e spazio Davide Sacco e Agata Tomsic, con Hervé Goffings, Sanders Lorena, Marco Lorenzini, Djibril Mbaye, Agata Tomsic, Emanuela Villagrossi. Uno spettacolo sulle migrazioni; sulla storia politica, economica e industriale dell’Unione Europea; un monito sull’emergenza climatica e sul futuro dell’umanità sulla Terra e nello spazio infinito. Un lavoro in cui la piccola storia dei singoli dialoga con la grande Storia; un teatro documentario, in cui realtà e finzione procedono di pari passo, portando in scena testimonianze di persone reali ma anche di umani del futuro sopravvissuti a catastrofi planetarie. Una produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, TNL – Théâtre National du Luxembourg, Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. Spettacolo multilingue con soprattitoli.
A seguire incontro con ErosAntEros e Lorenzo Donati.
Giovedì 5 maggio doppio appuntamento al Teatro Rasi, nell’ambito della sezione dedicata alla drammaturgia francese. Alle 19.30, nel ridotto, ovvero nella nuova sala recentemente inaugurata in seguito al rinnovo degli spazi del Teatro Rasi, debutta in prima nazionale, lo spettacolo Con la carabina della Compagnia Licia Lanera (in replica il 6, 7 e 8 maggio, in diversi orari), dal testo della talentuosa drammaturga Pauline Peyrade (À la carabine ha ricevuto il Grand Prix de littérature dramatique Artcena 2021). Licia Lanera dirige Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto, affondando nella strada della violenza attraverso il potere evocativo della parola. Due attori che attraverso il gioco teatrale accompagnano lo spettatore negli inferi, dove viene meno ogni concetto di giusto e sbagliato. Una produzione Compagnia Licia Lanera in coproduzione con POLIS Teatro Festival, in collaborazione con Angelo Mai e E Production.
A seguire, incontro con Compagnia Licia Lanera, Paolo Bellomo e Maddalena Giovannelli.
Alle ore 21.30, Lo straniero – un funerale di Teatro i, regia di Renzo Martinelli, drammaturgia di Francesca Garolla, liberamente ispirato ad Albert Camus. In scena l’attore Woody Neri dà vita a un intenso monologo, ripercorrendo il romanzo e interrogandosi non solo sulla vicenda narrata ma anche sul motivo per cui, ancora oggi, questa storia, questo libro, possa dirci qualcosa.
Venerdì 6 maggio (ore 21.30, Teatro Rasi), sempre seguendo il filo rosso della drammaturgia francese, va in scena uno degli spettacoli più attesi del festival, 8 ensemble di Pascal Rambert, autore e regista pluripremiato, considerato uno dei massimi esponenti del teatro contemporaneo, che sceglie Ravenna e POLIS per la prima italiana della sua nuova produzione. Testo e regia di Pascal Rambert, con Souad Arsane, Sekhou Drame, Felipe Fonseca Nobre, Yuming Hey, Liora Jaccottet, Jisca Kalvanda, Mouradi M’Chinda e Marie Rochand. Produzione structure production in coproduzione con Adami, Festival d’Automne à Paris in collaborazione con Atelier de Paris / CDCN. Spettacolo in francese con soprattitoli.
Così lo spettacolo nelle parole di Rambert: In realtà, ho pensato: ci sono molte storie che non sento, molte vite, molti corpi che mi mancano, molte storie che non posso raccontare perché non vado nei luoghi dove queste storie hanno luogo, perché mi perdo dei momenti, perché sono sempre al lavoro e questi corpi ballano e vivono da qualche parte dove io non sono perché non abbiamo la stessa età, la stessa educazione, lo stesso posto nella società… tutto qui: 8 ensemble è prendere otto corpi distanti per aprire la parola e portarli agli occhi del mondo.
La serata si conclude con un incontro con Pascal Rambert, Chiara Elefante e Nicola Arrigoni.
Sempre venerdì (ore 20.00), il Teatro Socjale di Piangipane, piccolo capolavoro architettonico liberty nella campagna ravennate, fondato dai braccianti della zona negli anni ’20, ospita Due volte Tito – Sopravvivere alla tragedia, di Virginia Landi, Francesca Mignemi, Eleonora Paris, il primo degli spettacoli scelti dai cittadini Visionari di Ravenna. Il lavoro nasce dall’urgenza di portare alla luce gli aspetti violenti del nostro presente attraverso un’operazione di riscrittura del Tito Andronico di Shakespeare. In scena, un coro di quattro attori appartenenti alla generazione dei millennial ripercorre criticamente la tragedia guidando il pubblico all’interno della vicenda. Una produzione del Teatro delle Donne – Centro Nazionale di Drammaturgia, con il sostegno di ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Sabato 7 maggio (ore 21.30, Teatro Rasi) ancora nell’ambito del focus internazionale sulla drammaturgia francese, debutta in prima nazionale La Machine de Turing, spettacolo del regista croato Ivica Buljan, altro grande protagonista della scena teatrale europea. Una personalità teatrale che si rispecchia in diverse culture, dalla mediterranea alla mitteleuropea, da quella francese, che ha scelto per la sua formazione, a quella tedesca. Ospite di POLIS con un lavoro tagliente e spiazzante dal testo del drammaturgo francese Benoit Solès sulla vita del geniale matematico Alan Mathison Turing, con Nejc Cijan Garlatti, Timon Šturbej e Nika Korenjak. Una produzione Mini teater, Ljubljana. Spettacolo in sloveno con soprattitoli.
La prima rappresentazione in sloveno di questo testo dà spazio a un uomo che ha corso una maratona con la sua macchina, racconta la compagnia, uno scienziato che ha tracciato le basi dell’informatica moderna e allo stesso tempo ha inconsapevolmente posto uno specchio in una società che si spera non ripeta i suoi errori.
A seguire incontro con Ivica Buljan, compagnia Mini teater e Anna Maria Monteverdi.
Nel pomeriggio (ore 18.00) il Teatro Socjale di Piangipane accoglie, sul suo storico palcoscenico, Jekyll lu dutturi, una produzione Dimore Creative, di Pietro Cerchiello, con lo stesso Cerchiello e Marina Boselli, il secondo degli spettacoli scelti dai Visionari di Ravenna. Una storia che ha luogo nella Sicilia degli anni ’20, ma quanto mai attuale. Una storia che attraverso un linguaggio poetico e ironico, goffo e istintivo, irriverente e malinconico, il protagonista racconta a un agente di polizia. Una storia semplice, che parla di ieri, per parlare all’oggi.
A seguire incontro con le due compagnie scelte dai Visionari e, per finire, cena con i cappelletti preparati dai volontari del Teatro Socjale.
Domenica 8 maggio alle ore 12.30 il Teatro Socjale di Piangipane ospita Capitalismo magico, di e con Nicola Borghesi e Lodo Guenzi / Kepler-452. Soli in scena, i due ripercorrono all’alba dei trent’anni il cammino delle proprie vite all’interno del capitalismo, ricercando ciò che nella realtà ancora pulsa di una viva, inspiegabile, perturbante magia.
E a seguire, come da tradizione, si rimane insieme per chiacchierare e gustare un piatto di cappelletti fumanti realizzati dai volontari del Teatro Socjale.
La giornata continua alle ore 15, nella sala Mandiaye N’Diaye del Teatro Rasi, con un incontro realizzato in collaborazione con Ateatro, con Oliviero Ponte di Pino e Stefano Romagnoli (Spettatoreprofessionista) sul Manifesto dei diritti e doveri degli spettatori. Un’occasione unica in cui sono gli spettatori a essere gli indiscussi protagonisti, mentre gli operatori culturali del territorio sono invitati ad ascoltare e a porre “domande dal pubblico”.
Alle ore 18 al Teatro Rasi la compagnia CapoTrave presenta Piccola Patria di Lucia Franchi e Luca Ricci, con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori. Una produzione CapoTrave – Infinito s.r.l. con il supporto di Progetto Goldstein.
Abbiamo scritto un testo, spiegano gli autori, per tre attori, ambientato nel nostro presente, diviso in tre parti, cioè il giorno prima, il giorno stesso e il giorno successivo a un referendum locale dove si chiede agli abitanti di un luogo non specificamente identificato se vogliono staccarsi dall’Italia e proclamare di nuovo l’indipendenza della loro antica Repubblica.
Alle ore 21, l’ultimo appuntamento di POLIS con la performance di una delle compagnie italiane più interessanti e affermate nel panorama internazionale, i Motus con You Were Nothing But Wind, con la strepitosa Silvia Calderoni, negli spazi delle Artificerie Almagià, ex magazzino dello zolfo nella darsena di città, ora spazio culturale polifunzionale. Ideazione e regia di Daniela Nicolò, Enrico Casagrande e Silvia Calderoni. Produzione Motus.
Dopo la lunga ricerca, dicono gli autori, per la costruzione di Tutto Brucia, spostiamo il fuoco sulla figura di Ecuba, con un gesto scenico performativo che si allontana dalla teatralità originaria del progetto. Silvia Calderoni incarna questa donna agguerrita e ne traduce la disperazione e la furia.
INFO: info@polisteatrofestival.org | http://polisteatrofestival.org
Pagina FB: https://www.facebook.com/ErosAntEros
POLIS Teatro Festival
direzione artistica Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros
Teatro Alighieri, via Mariani 2 – Ravenna
Teatro Rasi, via di Roma 39 – Ravenna
Teatro Socjale, via Piangipane 153 – Piangipane (Ravenna)
Artificerie Almagià, via dell’Almagià 2 – Ravenna
C’è qualcos’altro che ha il potere di svegliarci alla verità. È il lavoro degli scrittori di genio. Essi ci danno, sotto forma di finzione, qualcosa di equivalente all’attuale densità del reale, quella densità che la vita ci offre ogni giorno ma che siamo incapaci di afferrare perché ci stiamo divertendo con delle bugie.
Simone Weil
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