Pnrr per nidi e scuole d’infanzia, “Semplificare le norme”

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E consentire ai Comuni di assumere personale qualificato. Lo chiede l’ordine del giorno presentato da Lucia Connola (Pd) e approvato dal Consiglio comunale

MODENA – Semplificare norme e strumenti di programmazione degli enti locali e allentare i vincoli per le assunzioni di personale qualificato per consentire ai Comuni di poter utilizzare al meglio le risorse che il Piano nazionale di ripresa e resilienza mette a disposizione per investimenti nell’edilizia scolastica e, in particolare, per gli asili nido, le scuole dell’infanzia e i centri polifunzionali. È quanto chiede al Governo l’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 13 gennaio. Il documento, presentato dal gruppo Pd e illustrato dalla prima firmataria Lucia Connola, è stato approvato con il voto a favore anche di Sinistra per Modena, Modena civica, Europa verde-Verdi. Astenuti Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Modena sociale.

Ricordando che il Pnrr “prende avvio dalla scuola” e “mette a disposizione risorse significative per mettere in sicurezza, ristrutturare, riqualificare e costruire edifici destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia, l’ordine del giorno evidenzia la necessità “di attivare tutti gli strumenti possibili per coniugare velocità, qualità delle opere, legalità e qualità del lavoro”. Come ha sottolineato la consigliera Connola, serve “un cambio di passo urgente per mettere in grado gli enti locali di utilizzare effettivamente le risorse a disposizione, modificando le procedure che rallentano l’esecuzione delle opere e rafforzando contestualmente i diritti e le tutele dei lavoratori e i presidi di legalità contro i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata”.

L’ordine del giorno invita, quindi, il Governo a proseguire nell’opera di revisione delle procedure che dilatano i tempi di realizzazione delle opere pubbliche e a rafforzare gli strumenti e la capacità di programmazione degli enti locali. Chiede, inoltre, di revisionare il monitoraggio sui finanziamenti e sulle opere pubbliche, “ancora troppo complesso e spesso duplicato”; di erogare finanziamenti diretti e non intermediati a sostegno degli investimenti; di ampliare i tempi, a volte molto stringenti, per la presentazione dei progetti, “permettendo agli enti locali, viste le difficoltà di personale, di avere un periodo adeguato per predisporre progetti coerenti con gli indicatori”; di allentare, appunto, i vincoli sulle assunzioni di personale qualificato.

Il documento invita anche l’amministrazione a sollecitare il Governo affinché convochi al più presto l’Osservatorio per l’edilizia scolastica, in modo che tutti i soggetti che ne fanno parte (Regioni, Anci, Upi, le comunità locali) possano condividere le proposte sull’intero processo, sulla sua governance e sui criteri di selezione dei progetti.

Intervenendo per motivare il voto di astensione del Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha affermato di condividere “il tema e l’impianto della mozione” e di essere d’accordo sulla richiesta al Governo di allentare i vincoli sulle assunzioni di personale negli enti locali, “ma l’ordine del giorno affronta un tema complesso in modo pericolosamente superficiale, sposando il mito della semplificazione: sul codice degli appalti bisogna intervenire ma in altro modo, agendo soprattutto sulla qualità. Chiedere di ampliare le misure di semplificazione non è solo inefficace, è dannoso”.