Tra le 6 missioni del PNRR, la “Salute”, ultima per fondi stanziati, è considerata prioritaria dai bolognesi (45%) seguite a pari merito da “Istruzione e Ricerca” (13%) e “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (13%).
BOLOGNA – Il 33% dei bolognesi vanta una conoscenza specifica del PNRR e, di questi, l’11% afferma di averne una consapevolezza approfondita, dato che fa di Bologna l’area metropolitana italiana con la conoscenza più approfondita del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con un valore più che doppio rispetto alla media italiana.
È quanto emerge da una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, che ha analizzato conoscenza, interesse e fiducia nel PNRR e nelle sue principali caratteristiche. L’indagine è stata realizzata presso un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali Aree Metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI[1].
In ambito nazionale il 21% degli italiani, pari a circa 9 milioni di concittadini, vanta una conoscenza specifica del PNRR, mentre il 62% ne ha una cognizione approssimativa (contro il 54% dei bolognesi). Appena il 5% della popolazione (pari a circa 2 milioni di italiani) ne ha una consapevolezza veramente approfondita; complessivamente, più di 8 su 10 (83%, pari a circa 36 milioni di concittadini), conoscono almeno di nome il Piano. A Bologna, solo il 13% afferma di non averne nemmeno mai sentito parlare (contro il 17% della media nazionale).
Il 54% dei bolognesi vede nel PNRR uno strumento utile al rilancio del Paese
Dai dati di Changes Unipol, elaborati da Ipsos, emerge che il 54% dei bolognesi vede nel PNRR uno strumento utile al rilancio del Paese (rispetto al 46% della media nazionale).
Considerando la poca padronanza del tema, 2 italiani su 3 (66%, pari a circa 29 milioni di concittadini) vorrebbero saperne di più su come le riforme del PNRR contribuiranno concretamente alla ripresa del Paese, dato che, per chi vive nell’area metropolitana di Bologna, sale al 73%.
Il 73% dei bolognesi ritiene che i fondi stanziati dal PNRR non saranno sufficienti
Il 73% dei bolognesi (dato in linea con la media nazionale) che ha almeno sentito parlare del Piano ritiene che i fondi stanziati non saranno comunque sufficienti e, soprattutto, che serviranno altri fondi pubblici (41%, mentre la porzione dei bolognesi che ritengono necessari anche fondi privati si attesta al 32%).
Tra le 6 missioni del PNRR, la “Salute”, ultima per fondi stanziati, è considerata prioritaria dai bolognesi (45%) seguite a pari merito da “Istruzione e Ricerca” (13%) e “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (13%).
Tra le sei missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’area “Salute” (45%) è considerata dai bolognesi la prima necessità, nonostante sia ultima per i fondi stanziati dal Governo. La quarta ondata della pandemia, e il numero crescente di contagi e malati ricoverati, comporta, inevitabilmente, riflessi e condizionamenti sui cittadini che, ad oggi, individuano in digitalizzazione, telemedicina e assistenza territoriale le necessità primarie per il futuro del Paese.
Tra chi vive a Bologna, al secondo posto figurano “Istruzione e ricerca” (13%) missione che prevede il potenziamento di tutti i livelli di istruzione e della ricerca anche ad uso produttivo e delle imprese e, sempre al 13%, “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (potenziamento ferroviario, stradale e intermodalità logistica”. Considerata meno prioritaria dai bolognesi (8%) la “Digitalizzazione, innovazione, competitività cultura”.
Ampliando lo sguardo all’intero territorio nazionale, la “Salute” è la priorità degli italiani (31%) seguita da “Rivoluzione verde e Transizione Ecologica” (18%), missione che risulta al primo posto per fondi stanziati, davanti a “Inclusione e coesione sociale” (17%), “Istruzione e ricerca” (13%), “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” (11%) e “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” (10%).
Unipol Gruppo S.p.A.
Unipol è uno dei principali gruppi assicurativi in Europa e leader in Italia nel Ramo Danni (in particolare nei settori Auto e Salute), con una raccolta complessiva pari a circa 12,2 miliardi di euro, di cui 7,9 miliardi nei Rami Danni e 4,3 miliardi nei Rami Vita (dati 2020). Unipol adotta una strategia di offerta integrata e copre l’intera gamma dei prodotti assicurativi e finanziari, operando principalmente attraverso la controllata UnipolSai Assicurazioni. Il Gruppo è attivo inoltre nell’assicurazione auto diretta (Linear Assicurazioni), nell’assicurazione trasporti ed aviazione (Siat), nella tutela della salute (UniSalute), nella previdenza integrativa e presidia il canale della bancassicurazione (Arca Vita, Arca Assicurazioni e Incontra). Gestisce inoltre significative attività diversificate nei settori del recupero crediti (UnipolReC), immobiliare, alberghiero (Gruppo UNA), medico-sanitario e agricolo (Tenute del Cerro). Unipol Gruppo S.p.A. è quotata alla Borsa Italiana.
[1] CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) è una metodologia di raccolta dei dati che si basa sulla compilazione di un questionario via web.