PIACENZA – “Il Covid, che qui a Piacenza ha avuto un impatto devastante come purtroppo tutti ricordiamo, ci ha dato una lezione importante che non dobbiamo dimenticare: la Sanità pubblica è fondamentale. Ma una sanità universalistica, che cura tutti, ricchi e poveri, ha bisogno di investimenti. Altrimenti il sistema, così come lo vogliamo, non può reggere”.
La sindaca Katia Tarasconi è intervenuta ieri pomeriggio nell’ambito di un incontro in vide-conferenza organizzato dall’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini con quasi 400 partecipanti tra amministratori, medici, sindaci, associazioni, enti, rappresentanti della società civile. Un incontro, aperto dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e poi coordinato dallo stesso Donini, durante il quale è stato presentato un progetto di legge nazionale di iniziativa regionale approvato dalla Giunta con una delibera dei primi d’agosto. La proposta è quella di portare il finanziamento del Servizio sanitario nazionale al 7,5% del Pil nominale da qui ai prossimi cinque anni. Tradotto: il Governo dovrebbe immettere nel fondo nazionale per la Sanità 4 miliardi in più ogni anno. Non solo: nel progetto è prevista anche l’eliminazione del tetto di spesa per il personale. E quindi il via libera alle nuove assunzioni.
“Non esiste una soluzione diversa – ha detto la sindaca di Piacenza – anche perché l’Italia è il Paese europeo che, proporzionalmente, investe meno in Sanità rispetto a Spagna, Inghilterra, Francia e Germania. Dobbiamo invertire questa tendenza e anche noi sindaci abbiamo e dobbiamo avere voce in capitolo. D’accordo, non abbiamo responsabilità dirette in tema di sanità, ma di certo abbiamo il polso della situazione nei nostri territori. E quando c’è qualcosa che non va, anche in questo settore, i cittadini si rivolgono ai sindaci”. “E’ per questo che sosterrò questa proposta – prosegue Tarasconi – che mi auguro trovi tutti d’accordo in modo bipartisan. Anche perché il grido d’allarme si alza da tutti i territori, da tutte le regioni indipendentemente dal colore politico. Spero davvero che il progetto di legge nazionale approvato dalla Giunta regionale passi all’unanimità in Assemblea in modo che al Governo arrivi un messaggio forte e chiaro. Il messaggio è che con i tagli alla Sanità pubblica non possiamo garantire ai nostri cittadini l’assistenza e la cura di cui siamo orgogliosi e che, proprio in Emilia-Romagna, sono un fiore all’occhiello a livello nazionale. Se ora la Sanità è in rosso, la ragione sta nelle spese abnormi per fronteggiare ad alti livelli la pandemia e per l’impatto destabilizzante che ha avuto l’aumento dei costi energetici dell’ultimo periodo. È urgente, è indispensabile che non si vada verso una fase di tagli ma che, al contrario, si decida di investire. Penso davvero che dopo quello che abbiamo passato durante l’emergenza sanitaria, soprattutto nel nostro territorio, sia cruciale sostenere in ogni modo possibile un progetto che preveda più soldi al nostro sistema sanitario, più soldi per assumere medici di cui c’è un bisogno enorme, più soldi per garantire prestazioni d’eccellenza. I cittadini se lo meritano”.
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