Il cane antidroga della Polizia locale al Tassoni di Modena per un’attività dimostrativa rivolta agli studenti con disabilità che nell’istituto svolgono le lezioni in presenza
MODENA – Da cane addestrato a fiutare lo stupefacente e aiutare la Polizia locale a fermare gli spacciatori a cucciolo giocoso pronto a mostrare le proprie abilità e a farsi accarezzare dagli unici studenti che continuano a frequentare la scuola in questi giorni di emergenza sanitaria, i ragazzi con disabilità o bisogni educativi speciali.
La versatilità di Pit, il cane dell’Unità cinofila della Polizia locale di Modena, che ogni giorno affianca gli agenti nella lotta contro lo spaccio di droga, si rivela efficace anche in situazioni ben diverse.
Sospese le attività scolastiche in presenza e quindi anche gran parte delle azioni del Progetto Scuole Sicure per la prevenzione all’uso di droghe, che, oltre a interventi educativi, prevede il potenziamento dei controlli nei pressi degli istituti scolastici e all’interno con la collaborazione dei dirigenti scolastici, Pit è entrato comunque a scuola, accompagnato dagli agenti conduttori Rinaldo e Monica e dall’ispettore capo del Nucleo Problematiche del territorio Luigi Scannapieco.
Mercoledì 17 marzo ad aspettarlo nel cortile interno del liceo scientifico di viale Reiter, c’erano la professoressa Rosa Maria Coppelli vicepreside e referente del progetto di Educazione alla Salute della scuola e alcuni docenti. C’erano soprattutto una decina di studenti con disabilità che continuano a svolgere le attività didattiche in presenza finalizzate all’inclusione scolastica: un’inclusione non certo facile visto che i compagni, oltre un migliaio, seguono invece la didattica a distanza, collegati da remoto dal pc di casa. A vivacizzare la mattinata con dimostrazioni di ricerca attiva, ma anche lasciandosi coccolare dai ragazzi, nell’ambito del percorso educativo delineato dai docenti, ha dunque pensato Pit che, attraverso l’ispettore capo dell’Unità cinofila, già promette altre “incursioni” nelle scuole che lo chiameranno. Questi interventi rientrano nelle attività educative che la Polizia locale svolge abitualmente negli istituti scolastici e con gli studenti di scuole primarie e secondarie.