FERRARA – “Piccoli atomi, grandi rivoluzioni. L’influenza dei materiali sulla Storia, dalla selce al grafene” è il tema della conferenza di Vincenzo Palermo (Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività, CNR, Bologna) in programma giovedì 21 febbraio alle 21 al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara (via De Pisis 24), secondo appuntamento della tredicesima edizione del “Darwin day Ferrara”. Il tradizionale ciclo di conferenze, tenute da studiosi e ricercatori e dedicato ad appassionati grandi e piccoli di temi scientifici, è promosso da Museo civico di Storia Naturale di Ferrara e Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, in collaborazione con l’Istituto IMAMOTER del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sede di Ferrara e con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE).
Il tema conduttore di quest’anno è “L’evoluzione fino alla meno nove”, ovvero l’osservazione dei meccanismi evolutivi dell’evoluzione in organismi microscopici, traendo spunto dalla mostra in esposizione fino al 16 giugno presso il Museo di Storia Naturale di Ferrara dal titolo: “Nanomondo. Viaggio nel mondo fino alla -9”
LA SCHEDA – Piccoli atomi possono causare grandi rivoluzioni. Partendo dalla preistoria, Vincenzo Palermo ci parlerà dell’evoluzione dei materiali che usiamo: pietra, bronzo, ferro, acciaio, parlando di legionari romani, cavalieri medioevali, rivoluzione industriale e computer, per arrivare al prossimo futuro, ai nuovi materiali a base di carbonio dimostrando come, a volte, un atomo in più o in meno può cambiare il mondo. In particolare, parleremo di una classe di materiali oggetto di un enorme interesse sia scientifico che industriale: i materiali bidimensionali, primo fra tutti il grafene. Il grafene è il composto più sottile in natura, spesso un solo atomo, ed è il materiale più resistente mai scoperto. È impermeabile alle molecole ed elettricamente e termicamente molto conduttivo.
Negli ultimi dieci anni il grafene ha innescato un’esplosione di attività scientifiche e può essere usato in molti settori: elettronica, medicina, aerospaziale, automotive, batterie, dissalazione di acqua, rivestimenti e vernici, tecnologie solari, comunicazioni.
Giovedi 21 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale
Con Vincenzo Palermo (Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività, CNR, Bologna)
“Piccoli atomi, grandi rivoluzioni. L’influenza dei materiali sulla Storia, dalla selce al grafene”
Piccoli atomi possono causare grandi rivoluzioni. Partendo dalla preistoria, Vincenzo Palermo ci parlerà dell’evoluzione dei materiali che usiamo: pietra, bronzo, ferro, acciaio, parlando di legionari romani, cavalieri medioevali, rivoluzione industriale e computer, per arrivare al prossimo futuro, ai nuovi materiali a base di carbonio dimostrando come, a volte, un atomo in più o in meno può cambiare il mondo.
In particolare, parleremo di una classe di materiali oggetto di un enorme interesse sia scientifico che industriale: i materiali bidimensionali, primo fra tutti il grafene.
Il grafene è il composto più sottile in natura, spesso un solo atomo, ed è il materiale più resistente mai scoperto. È impermeabile alle molecole ed elettricamente e termicamente molto conduttivo.
Negli ultimi dieci anni il grafene ha innescato un’esplosione di attività scientifiche e può essere usato in molti settori: elettronica, medicina, aerospaziale, automotive, batterie, dissalazione di acqua, rivestimenti e vernici, tecnologie solari, comunicazioni.
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