Bologna

Piano Freddo, a Bologna aumentano i posti letto per l’accoglienza: da questa settimana sono a quota 273

In 40 giorni sono arrivati 280 messaggi alla mail per segnalare persone che dormono in strada

BOLOGNA – Il Piano Freddo del Comune di Bologna, realizzato da Asp Città di Bologna, da questa settimana metterà a disposizione 12 posti letto in più, grazie alla Comunità di Sant’Egidio che entra così nella rete di accoglienza. I 12 posti si aggiungono ai 261 a disposizione per le persone che dormono in strada e accettano di essere aiutate. Il sistema di accoglienza può dunque contare su 273 posti in tutto, che nei periodi di allerta gelo, come in questi giorni, aumentano fino a 40 arrivando a 313.

A circa 40 giorni dall’avvio del Piano Freddo, iniziato il primo dicembre scorso, sono 318 le persone accolte complessivamente dalle strutture e nelle parrocchie coinvolte. Le persone che non accettano aiuto sono in città una quindicina. Molto utilizzata la casella email aperta per il Piano Freddo 2018-2019 per ricevere dai cittadini segnalazioni su persone che vivono in strada: all’indirizzo instrada@piazzagrande.it sono arrivate 280 email, immediatamente prese in carico dagli operatori che subito intercettano la persona segnalata e inviano una risposta con gli aggiornamenti al cittadino che ha scritto. Il 60% delle segnalazioni riguarda persone già conosciute dal sistema dei servizi.

Con i volontari dentro le strutture
Le strutture che accolgono le persone durante il Piano Freddo sono in gestione al Consorzio Arcolaio e sono otto: la Casa del Riparo Notturno “Massimo Zaccarelli” (Capannoncino, seguito da Piazza Grande); Rifugio Notturno (OpenGroup); Casa Willy (Società Dolce); Centro Beltrame (Società Dolce); Villa Serena (Società Dolce); Fantoni (OpenGroup); moduli abitativi in via del Lazzaretto (Piccola Carovana); Centro Rostom (Piazza Grande). Nel Piano Freddo poi, oltre al Pronto intervento sociale (Pris), Asp Città di Bologna lavora in forte sinergia con l’Arcidiocesi di Bologna e in particolare con sei parrocchie: Sant’Antonio da Padova, San Bartolomeo della Beverara, Sant’Andrea di Bondanello, Santa Rita, San Domenico Savio, Capanna di Betlemme. Una forte rete di volontariato lavora nella distribuzione dei pasti all’interno delle strutture. Coloro che durante la settimana prestano il loro tempo a distribuire i piatti caldi alle persone accolte sono studenti universitari e volontari di Parrocchia Cristo Re, Caritas, Azione Cattolica, Parrocchia Granarolo dell’Emilia, Parrocchia Sant’Antonio di Savena, ragazzi iscritti all’Università di Bologna, Parrocchia Sacra Famiglia, Parrocchia San Gioacchino, Parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa, Agenzia ADRA (Chiesa Aventista), Opere di Misericordia, Parrocchia San Francesco d’Assisi di San Lazzaro di Savena.
Durante il giorno le persone possono essere accolte all’interno dei Laboratori di Comunità, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 al Laboratorio di Comunità E-20 (Via Mauro Sarti 20), e il sabato, la domenica e giorni festivi dalle 10 alle 18 al Laboratorio di Comunità BelleTrame (Via Don Paolo Serra Zanetti 2). Ogni giorno 15-20 persone partecipano alle attività organizzate all’interno dei Laboratori.

Tante segnalazioni via email
Con l’avvio del Piano Freddo 2018/2019 è stata aperta la casella email instrada@piazzagrande.it, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini nella segnalazione di situazioni di disagio in strada e di rendere partecipi quante più persone possibile del lavoro sociale con le persone senza dimora. Nei primi 40 giorni sono arrivate 280 segnalazioni. Quando arriva una segnalazione, gli operatori delle unità di strada intercettano la persona segnalata e rispondono subito al cittadino che ha scritto. Circa il 60% delle segnalazioni arrivate alla casella email riguardano persone conosciute dal sistema dei servizi, per cui è più facile coinvolgerle ed aiutarle. Per quanto riguarda le persone segnalate e non conosciute dagli operatori, è stato avviato un percorso di aggancio e conoscenza. E’ molto utile anche spiegare ai cittadini che segnalano il tipo di lavoro che si svolge con le persone che vivono in strada e quali sono i tempi necessari per favorire un accompagnamento nelle strutture di accoglienza. Le segnalazioni sono state molto utili anche perché alcune delle persone segnalate dai cittadini sono in strada in orari diversi rispetto a quelli in cui si muovono gli operatori. Un esempio su tutti: si è riusciti ad accogliere una persona che sostava in via Marco Polo poiché il servizio mobile si è recata sul posto nella fascia oraria molto ristretta (dalle 2 di notte alle 6 del mattino) in cui la persona era presente.

Help Center mobile e allerta gelo
Dal primo dicembre 2018 l’Help Center funziona in modalità mobile: gli operatori sono in strada in orari variabili la mattina, il pomeriggio e la sera. Le persone in difficoltà vengono segnalate anche dai diversi servizi sociali: gli operatori dell’Help Center intercettano anche in questo caso chi ha bisogno di aiuto e segnalano le persone alle strutture del Piano Freddo, alle quali altrimenti non sarebbe possibile accedere direttamente. Le persone in situazioni più fragili vengono accompagnate fisicamente nelle strutture dagli operatori. Il punto fisso dell’Help Center in stazione, al binario 4 del piazzale est, apre solo per lavoro d’ufficio o per colloqui approfonditi, ma non è più un punto fisso di riferimento. L’Unità di Strada dedicata a persone con tossicodipendenza rimane sportello di riferimento aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30 in via Polese 15/A. Le unità di strada escono ciascuna 3-4 volte a settimana, in orario pomeridiano e serale, e a seconda della situazione propongono un posto letto all’interno delle strutture del Piano Freddo. Le unità di strada sono in forte raccordo con le associazioni di volontariato che escono sul territorio: Croce Italia, Sant’Egidio, Ronda del martedì, Papa Giovanni.
Dall’inizio del Piano Freddo sono state due le allerte neve/gelo dichiarate da Protezione Civile e Arpa. Durante la prima, a metà dicembre, sono stati aggiunti 35 posti letto, mentre durante la seconda, ancora in corso dal 3 gennaio scorso, ne sono stati aggiunti 40. Le uscite dell’unità di strada nelle giornate di allerta vanno dalle 9 del mattino alle 3 di notte. Alcune delle persone intercettate durante l’allerta sono state collocate in posti ordinari di Piano Freddo accettando così di trovare riparo continuativo.

Le persone accolte nelle strutture del Piano Freddo
Dal primo dicembre 2018 a oggi sono state accolte 286 persone all’interno delle strutture del Piano Freddo e 32 persone nelle Parrocchie coinvolte. In totale dunque si tratta di 318 persone. Coloro che non desiderano essere ospitati all’interno delle strutture di accoglienza sono in città una quindicina: i servizi di strada svolgono monitoraggio continuo delle loro condizioni di salute anche in collaborazione con Croce Italia, offrendo beni di prima necessità, coperte, sacchi a pelo termici.
La maggior parte delle persone ospitate nelle strutture del Piano Freddo proviene da Paesi extra Ue (53%) e ha un’età compresa tra 45 e 64 anni (45%). Gli anziani sono una minoranza: per loro il Piano Freddo prevede il monitoraggio in strada e l’accoglienza, attualmente in 15 sono stati accolti nelle strutture temporanee e per loro è prevista la presa in carico del Servizio Sociale Territoriale del Comune di Bologna. A questi si aggiungono gli anziani, circa una ventina, accolti nel resto della rete dei Servizi di Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta: una parte di questi è accolta nei posti dedicati all’interno di servizi innovativi come Housing First e strutture di accoglienza che prevedono una modalità di ospitalità molto improntata ai bisogni individuali delle persone e che prevedono la permanenza nelle strutture e negli alloggi senza limiti di orario e con possibilità di usufruire di un supporto educativo in diversi ambiti.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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