PIACENZA – Dopo 14 anni torna al Teatro Municipale Lucia di Lammermoor, il titolo più popolare di Gaetano Donizetti, considerata una delle opere più rappresentative del melodramma romantico e una delle prove vocali più appassionanti del repertorio lirico. In scena venerdì’ 26 febbraio alle 20.30 e domenica 28 febbraio alle 15.30, l’opera, accanto alle grandi prove di gesto e perizia tecnica a cui sono chiamati gli interpreti vocali, si avvale di una scrittura orchestrale ricchissima ed efficace a raffigurare il paesaggio scozzese e l’ambientazione prevalentemente notturna già insita nel romanzo originario di Walter Scott.
Lo spettacolo, frutto di una coproduzione tra Fondazione Teatro comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Regio di Parma e Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, riprende un allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi dedicato al lavoro del geniale scenografo Josef Svoboda a dieci anni dalla morte. Autore di oltre settecento spettacoli per teatri quali il Metropolitan di New York e il Covent Garden di Londra, Svoboda è considerato un maestro delle luci e delle illusioni sceniche ed è stato fra i primi utilizzare la proiezione video in campo operistico. L’allestimento di Lucia di Lammermoor, uno dei suo lavori più celebri in Italia, è stato ricostruito e messo in scena con la regia di Henning Brockhaus. Svoboda aveva immaginato per l’opera di Donizetti scene di notevole suggestione poetica che sono state fedelmente ricostruite a Jesi da Benito Leonori, già allievo e collaboratore dell’artista boemo. Rispetto all’edizione originale, il nuovo allestimento dell’opera prevede nuovi costumi, realizzati da Patricia Toffolutti, e nuove luci, e, inoltre, una regia – ha spiegato Henning Brockhaus – “meno realistica e più onirica, per rendere appieno il complesso mondo di Lucia. La protagonista ama e vive le sue emozioni con pienezza in un mondo di uomini che vivono in manier
Al Teatro Municipale l’opera di Donizetti vede impegnata l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna diretta da Stefano Ranzani e il Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena istruito da Stefano Colò.
Per questa produzione la regia di Brockhaus, autore delle luci, viene ripresa da Valentina Escobar che ha ideato anche i movimenti coreografici. A interpretare i personaggi del dramma donizettiano sono il baritono Mario Cassi (Lord Enrico Ashton), il soprano Gilda Fiume (Lucia), il tenore Giuseppe Gipali (Sir Edgardo di Ravenswood), il tenore Matteo Desole (Lord Arturo Bucklaw), il basso Enrico Iori (Raimondo Bidebent), il contralto Elena Traversi (Alisa) e il tenore Roberto Carli (Normanno).
Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all’indirizzo mail biglietteria@teatripiacenza.it.
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