Previsto anche lo spettacolo multimediale ai teatini con reading, concerti e videoinstallazioni
PIACENZA – Dopo il primo appuntamento “Più ingegnosi dell’acqua!” rivolto alle scuole in maggio all’Impianto idrovoro Finarda, torna il progetto curato dell’associazione culturale Arti e Pensieri per il recupero dell’identità fluviale di Piacenza, Il Po ricorda.
Vivere il confine, selezionato tra i vincitori del bando regionale Giovani per il Territorio dall’Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna (IBACN). Le iniziative sono tutte gratuite.
Il progetto intende riannodare l’antico rapporto della città con il fiume, la cui traccia è profondamente inscritta nell’assetto urbanistico di Piacenza, contenuta nella storia dei monumenti e attestata da reperti archeologici e opere d’arte. Oltre al lungofiume cittadino, oggetto di valorizzazione sono anche la ex chiesa di San Vincenzo, oggi ‘Sala dei Teatini’, Palazzo Farnese e la chiesa di San Sisto, protagonisti sabato e domenica 18 e 19 giugno di PIACENZA LA PICCOLA COSMOPOLITA, una due giorni dedicata alla centralità della nostra città rivierasca, posta da sempre al crocevia di diversi influssi.
Il palco dei Teatini, sede di prestigiosi concerti, sabato dalle 20.45 sarà a disposizione di giovani musicisti del Conservatorio Nicolini provenienti da varie parti d’Italia e del mondo, che, dialogando in musica, restituiranno al bellissimo complesso l’originaria vocazione di luogo di scambio tra artisti e culture.
La grande risorsa costituita dal Conservatorio diviene espressione della tradizione piacentina di essere luogo di passaggio e di incontro per artisti di diverse provenienze. D’altro canto pochi luoghi illustrano in modo tanto eloquente quanto la chiesa di San Vincenzo, un tempo di proprietà dell’ordine dei Teatini, come già in passato la città abbia saputo avvalersi dei contributi di pittori forestieri, attraendoli nella prima metà del XVII secolo con importanti commissioni e costruendo progressivamente, sullo scorcio dello stesso secolo e nella prima metà di quello successivo, una sorta di koinè nel campo delle arti figurative che diede i suoi frutti migliori nell’ambito della grande decorazione.
Sabato 18 giugno il magnifico spazio della ex chiesa di San Vincenzo sarà ancora più stupefacente con allestimenti luminosi e video proiezioni. Il desiderio di ispirare il senso della meraviglia e di coinvolgere chi si trova al suo interno attraverso i sensi, più che mediante la ragione, è tipico della grande decorazione ad affresco del primo Settecento, pertanto l’Auditorium sarà allestito ricollocando virtualmente le tele, oggi a Palazzo Farnese, nelle relative cappelle tramite proiezioni digitali e giochi di ombre. Effetti sonori riproducenti l’ambiente fluviale (sciabordio dell’acqua e altri suoni che suggeriscono l’immersione nel paesaggio naturale del fiume) contribuiranno a creare l’atmosfera e richiameranno il tema del Po.
La serata vedrà alternarsi diverse ‘voci’: oltre a quella dello storico dell’arte Raimondo Sassi, il flauto barocco di Daorsa Dervishi accompagnerà il reading di Giuseppe Orsi, che leggerà un brano tratto dai ‘Viaggi’ di Gian Vincenzo Imperiale, letterato e collezionista genovese che descrive le “bellissime ma solitarie rive” contemplate nel suo arrivo a Piacenza via fiume nel 1612.
Centrale sarà l’esecuzione di un pezzo di rara e complessa esecuzione: l’op. 40 di Johannes Brahms (trio per violino, corno e pianoforte: Clarissa Bevilacqua, Fiorenzo Ritorto, Yuya Tonouchi, tre dei più talentuosi studenti del Conservatorio), nel corso della quale saranno proiettati sullo schermo del palco i magici e misteriosi paesaggi del Po catturati dallo sguardo del fotografo Daniele Zucca. La musica antica e le immagini contemporanee si fonderanno come avviene con la natura e la storia nel paesaggio del Po.
Infine spazio a djembe, chitarre e percussioni di recupero autocostruite da Mohamed Bah, Mohamed Awali Bagnah, Bernard Malou, Lacine Diaby, Malang Danfa, Fode Noba,
sei dei ragazzi profughi rifugiati politici dell’Africa Occidentale francofona che partecipano al progetto “Identità Musicali” curato da Elisa Tartaglia, etnomusicologa e musicista del Nicolini.
Iniziato a novembre 2015, il progetto nasce dall’idea di usare la musica come mezzo per raccontare la propria personalità. Arrivando da lontano spesso i ragazzi portano con sè solo la loro musica e i loro ricordi. Giunti in un mondo che non conoscono, passano molto tempo con le cuffie nelle orecchie ascoltando musica che si sono portati nel loro viaggio. Il progetto si pone lo scopo di parlare di questa musica, dei gusti musicali di ognuno e di comunicare le proprie idee superando le barriere linguistiche e culturali.
L’indomani, domenica 19 giugno alle 16.30, visita speciale a ingresso gratuito alla Pinacoteca dei Musei Civici di Palazzo Farnese per ammirare dal vivo le grandi tele anticamente dislocate sugli altari della ex chiesa di San Vincenzo. Di seguito, intorno alle 18, tappa alla chiesa di San Sisto, in passato annessa a un potente monastero benedettino di fondazione imperiale che controllava il guado sul Po ed era, pertanto, un importante snodo lungo il percorso della via Francigena. Dopo la visita accompagnata dalla storica dell’arte Noemi Pisati, aperitivo nel bellissimo chiostro a base del cibo semplice del pellegrino, nell’ambito del progetto DisSapore: delizie e veleni del cibo nel Medioevo, che vede la collaborazione di Arti e Pensieri, Archeotravo e Cooltour Bobbio.
INFO – L’iniziativa IL PO RICORDA, giunta alla quarta edizione, si svolge in collaborazione con il Comune di Piacenza e in partenariato con altre importanti realtà del territorio quali la Fondazione Teatri e il Conservatorio Nicolini, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e del Consorzio di Bonifica, oltre alla rete sempre crescente di collaborazioni con enti e associazioni sia pubbliche che private del territorio e oltre.
Informazioni all’indirizzo artiepensieri@virgilio.it o ai numeri 340.6160854, 333.6738327, 339.5411031.
Web: www.artiepensieri.com – Facebook: Arti e Pensieri