PIACENZA – Piacenza Jazz Fest, si parte. Il programma inaugura ufficialmente domenica 24 febbraio con appuntamento alle 18.00 presso lo Spazio Rotative di via Benedettine 66 (PC), come da lunga e felice tradizione, con un’anteprima molto interessante sabato 23 al Milestone. Ma andiamo con ordine. A tagliare il nastro della sedicesima edizione del festival organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club con la direzione artistica di Gianni Azzali, il decisivo sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia Romagna e dei Comuni di Piacenza e Fiorenzuola d’Arda, il patrocinio del MiBAC e la collaborazione di una fitta rete di associazioni, istituzioni e realtà culturali e imprenditoriali del territorio piacentino e non, sarà un vero sperimentatore delle sei corde: il chitarrista di fama mondiale Bill Frisell, che torna a Piacenza dopo qualche anno, stavolta in trio coi fidati Tony Scherr al basso e contrabbasso e Kenny Wollesen alla batteria.
Per entrare meglio nel clima del concerto, conoscere qualcosa di più sul grande chitarrista e sul mondo della sua musica, sabato 23 alle ore 21.30 al Milestone, il locale gestito dal Piacenza Jazz Club, a ingresso libero si potrà assistere alla proiezione di un film documentario che la regista australiana Emma Franz gli ha dedicato dal titolo “Bill Frisell, a portrait”. Il film, della durata di 114 minuti, ha ricevuto critiche entusiastiche in diversi festival cinematografici.
Descritto come “il vero epicentro della musica americana moderna” (BBC) e come uno degli artisti più vitali e produttivi degli Stati Uniti, Bill Frisell ha sviluppato una carriera come chitarrista e compositore che dura da oltre trentacinque anni con all’attivo 250 registrazioni, tra cui circa quaranta in veste di leader. Con alle spalle quattro decenni di carriera caratterizzata da ottime composizioni originali, una grande visione tecnica unita a una certa audacia improvvisativa, questo tranquillo maestro di Seattle è paragonabile ormai al Jimi Hendrix delle forme più audaci della musica contemporanea, grazie al modo in cui ha rivoluzionato le potenzialità stilistiche della chitarra elettrica e dal momento che è diventato una fonte di ispirazione sia per il rock d’avanguardia, sia per chi si occupa di musica elettronica. La musica di Bill Frisell abbraccia un’ampia gamma di espressioni musicali: i diversi generi che si alternano in uno stesso concerto, dalla musica country o il folk americano – a cui da sempre è molto legato – da John Coltrane alle grandi colonne sonore, da Buster Keaton a James Bond o ai Beatles, contribuiscono a rendere il concerto di questo musicista audace al tempo stesso avventuroso. Come per tutte le esperienze che lo vedono coinvolto, anche questa performance sarà ricca di infinite possibilità.
La formazione con cui lo vedremo all’opera gli è particolarmente congeniale. All’insegna dell’improvvisazione pura, la profonda sintonia che lega Frisell ai suoi fidati collaboratori Wollesen e Scherr, gli consentirà di seguire l’ispirazione e il mood del momento. Il chitarrista potrà dunque lavorare liberamente, pezzo dopo pezzo, in base all’estro e alla situazione contingente, motivo per cui lo spettatore può aspettarsi di tutto: da una rielaborazione di Coltrane a brani della tradizione americana, reinterpretati sempre con una marcata vena jazzistica. Proprio grazie a questo trio, Frisell ha sviluppato uno dei rapporti più empatici e duraturi della storia della musica, cresciuto nel corso delle lunghe tournée nelle sale concerto di tutto il mondo.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201
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