Le precisazioni dell’assessore Gazzola
PIACENZA – “Merita forse qualche precisazione la notizia secondo la quale il Comune di Piacenza avrebbe licenziato alcuni parcheggiatori, costringendoli a incantenarsi per protesta, a seguito di una delibera definita foriera di guerra”. A intervenire sul tema è l’assessore al Bilancio Luigi Gazzola, ricordando che “ogni limitazione all’uso del suolo pubblico rappresenta un sacrificio per gli interessi della comunità. E proprio a tutela di questo diritto collettivo, la legge prevede che ogni destinazione d’uso diversa da quella pubblica venga disposta esclusivamente attraverso pubbliche concessioni, da esperire con procedure pubbliche”.
“Il riferimento – prosegue l’assessore – è il Regolamento adottato dal Consiglio comunale nel ‘98 (con successive modifiche), che prevede il rilascio delle concessioni di occupazione del suolo pubblico a seguito della presentazione di apposite istanze. La normativa vigente, specifica per gli immobili di proprietà del Demanio dello Stato, ma nel suo impianto sostanziale seguita anche dagli enti locali, prevede che le concessioni di beni immobili pubblici debbano seguire l’espletamento di procedure ad evidenza pubblica, mediante pubblico incanto (decreto presidenziale n. 296 del 2005), per consentire adeguata informazione e trasparenza, nonché pari opportunità di accesso a tutti i soggetti interessati. L’affidamento in concessione di aree pubbliche – precisa Gazzola – specificamente ed esclusivamente finalizzato a consentire l’attività di gestione di un parcheggio, costituisce affidamento di un servizio pubblico, come tale soggetto alle relative norme. D’altronde, anche se si volesse sostenere la tesi che la gestione di un parcheggio su area pubblica costituisca una concessione di beni pubblici, il Comune sarebbe comunque tenuto a dare corso ad una procedura competitiva per la scelta del concessionario. In tal senso – spiega l’assessore al Bilancio – occorrerà apportare le opportune modifiche al vigente Regolamento, conformandolo alla nuova normativa che non consente più di operare come in passato e dovendo inoltre tener conto dell’interesse di altri operatori, recentemente registrato, a partecipare ad eventuali procedure concorsuali di assegnazione delle aree. Ciò che fino ad ora è stato possibile, in alcuni casi addirittura per decenni non lo è più: come potrebbe il Comune scegliere un soggetto rispetto a un altro, se non attraverso un percorso pubblico e trasparente? Anche la gestione degli ultimi parcheggi realizzati in città, dall’area camper di Torrione Fodesta a diverse altre in zona Le Mose, è stata affidata all’esito di una procedura ad evidenza pubblica”.
“Il 22 marzo di quest’anno – prosegue Luigi Gazzola – la Giunta ha adottato una delibera (resa noto ai capigruppo del Consiglio comunale il giorno successivo) con cui si adottava l’indirizzo di assegnare, attraverso procedura ad evidenza pubblica, la gestione dei parcheggi pubblici cittadini de quo alle cooperative sociali e loro consorzi. La delibera in questione tiene ovviamente conto della facoltà concessa dall’articolo 9, comma 2, della legge regionale 12 del 2014, ma soprattutto delle linee programmatiche di mandato 2012-2017, approvate il 1° ottobre 2012, al punto in cui prevedevano l’obiettivo di sostenere l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, Inoltre, fa riferimento a un atto precedente, la delibera di Giunta n. 324, del 17 dicembre 2013, che approvò gli indirizzi per l’affidamento di beni e servizi alle cooperative sociali di tipo B, individuando proprio la gestione dei parcheggi tra le tipologie di servizio rispetto alle quali è possibile attivare il ricorso alle stesse. E non ultimo l’indirizzo, fatto proprio dal Consiglio comunale il 23 novembre 2015 con l’approvazione del Documento Unico di Programmazione, di potenziare e consolidare l’affidamento della fornitura di beni e servizi alle cooperative sociali di tipo B e loro consorzi, proprio al fine di favorire l’inserimento lavorativo delle persone in condizioni di svantaggio”.
“E’ comprensibile – commenta Gazzola – che per la cultura politica di taluni il rispetto delle norme e degli impegni assunti possa apparire, citando le espressioni altrui, inqualificabile, o un modo per dividere e penalizzare. L’Amministrazione ritiene invece di aver agito con senso di responsabilità, saggezza ed equità, procrastinando la diversa modalità di gestione del servizio di un anno e mezzo, sino all’8 febbraio 2018, data di scadenza dell’ultima concessione rilasciata. La fattispecie nella quale ci troviamo, fatte le debite proporzioni, è analoga a quella degli stabilimenti balneari che beneficiano della concessione di aree demaniali lungo i litorali, per ottenere le quali – a seguito dell’apertura di una procedura di infrazione comunitaria della “Direttiva Bolkestein” nei confronti dell’Italia, circa la disciplina che prevedeva il rinnovo automatico delle concessioni e la preferenza accordata al concessionario uscente – occorrerà attivare appositi bandi con procedura pubblica alla scadenza di ogni concessione. In tal senso si è espressa anche la sentenza della Corte di Giustizia europea del 14 luglio scorso”.
“Rinviando di diciotto mesi l’avvio della nuova modalità di concessione – conclude l’assessore – l’Amministrazione ha considerato sia ragioni di interesse generale, sia la necessità di tutelare gli affidamenti dei titolari delle autorizzazioni, per permettere loro di ammortizzare gli eventuali investimenti effettuati e di poter individuare alternative occupazionali. E’ comunque già nel calendario degli uffici competenti la convocazione degli attuali cinque titolari delle concessioni di suolo pubblico, in un incontro volto valutare con l’Amministrazione le possibili soluzioni della questione”.