I residenti a Piacenza che siano in possesso dei necessari requisiti potranno trasmettere la propria richiesta di contributo tramite il sito web comunale, utilizzando l’apposito modulo on line che i tecnici informatici stanno predisponendo; non appena le procedure saranno completate, all’inizio della settimana, verrà comunicata la data di avvio per la presentazione delle domande. Chi avesse bisogno di assistenza nella compilazione, a partire dalla pubblicazione on line dei moduli potrà contattare lo 0523-492595/2596 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12.
“Ricordo – sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbati – che questa misura straordinaria di solidarietà è rivolta solo a chi abbia reale e urgente bisogno di credito. Qualora si rilevassero incongruenze o dati non corrispondenti al vero nelle richieste pervenute, l’Amministrazione comunale interverrà con severità, in ottemperanza alle norme di legge e per rispetto di tutti coloro che hanno diritto al contributo: gli uffici lavoreranno con il massimo impegno, a questo proposito, proprio per garantire che tutte le istanze ricevano risposta con tempestività”.
I buoni spesa avranno il valore di 150 euro per i nuclei composti da una sola persona, ammonteranno a 225 euro per le famiglie con due componenti, passando a 275 euro per i nuclei di tre persone e 325 euro per le famiglie con quattro componenti. A quest’ultima somma, per i nuclei composti da almeno 5 persone, vanno aggiunti 50 euro per ogni membro, ulteriori 25 per ciascun minore e ulteriori 50 euro per ciascuna persona con disabilità.
Per l’accesso al beneficio, i richiedenti devono avere disponibilità finanziarie liquide (a mero titolo di esempio su conti correnti postali o bancari), inferiori, al 31 marzo scorso, a 5 mila euro. Devono inoltre presentare una dichiarazione autocertificata che attesti un peggioramento della situazione economica del nucleo a causa dell’epidemia di Covid-19, per una delle seguenti cause: decesso di un componente della famiglia per Coronavirus, perdita dell’impiego o diminuzione dell’attività lavorativa, perdita di occupazione precaria o mancato rinnovo di contratto a termine. In tutti i casi citati, i richiedenti possono essere in attesa dell’attivazione di ammortizzatori sociali non ancora liquidati; lo stesso vale per tutte le tipologie di lavoro (dipendente, a tempo determinato, libero professionista, ecc.).
Non potranno essere accolte le domande di nuclei familiari che percepiscano rendite e/o sostegni pubblici di importo pari o superiore a 500 euro mensili. Qualora tale somma sia inferiore, il valore del buono spesa erogabile sarà pari alla differenza tra il massimale di 500 euro (una tantum e per ogni nucleo familiare) e la rendita o contributo pubblico già percepito dal nucleo familiare stesso, di cui si dovrà dichiarare l’ammontare mensile e la durata.
Verrà comunque data priorità, nell’erogazione dei buoni spesa – che avverrà con cadenza giornaliera e riscontro immediato alle istanze ricevute – alle famiglie che non percepiscono redditi o sostegni pubblici al reddito, a qualunque titolo (ad esempio reddito di cittadinanza, Rei, Naspi, indennità di mobilità, Cig o altre misure a livello locale o regionale).
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