PARMA – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ruggiero Katia:
“Al vaglio gli abbattimenti di cinghiali e il prolungamento dell’attività venatoria. E arriva una lettera aperta dalle associazioni animaliste e ambientaliste parmensi: sterilizzateli non uccideteli.”
Per contenere la diffusione della peste suina si sta vagliando l’ipotesi di potenziare l’attività venatoria, anche di notte, e uccidere 500.000 cinghiali, nonostante gli appelli delle numerose associazioni animaliste che chiedono a gran voce di adottare altre soluzioni.
Le associazioni protezioniste sostengono che la caccia non risolverebbe il problema, rischiando inoltre di peggiorarlo, e che gli stermini continui di cinghiali sono diventati insostenibili.
La stessa Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha dichiarato che la diffusione del virus psa non dipende dalla concentrazione della popolazione dei cinghiali, pertanto decimarli non è la soluzione al problema.
“Da sempre questi animali vengono sistematicamente abbattuti, non ha senso lasciarli moltiplicare e poi ucciderli perchè sono troppi o potenzialmente malati, ma è questo quello che succede da sempre. Invece di farli moltiplicare e poi sterminarli continuamente, è ora di sterilizzarli, giungendo a una soluzione che risolva alla base il problema, sia dal punto di vista etico sia dal punto di vista scientifico.
La caccia è stata ritenuta una possibile causa di diffusione per il virus psa, vuoi per le usuali pratiche di eviscerazione degli animali uccisi sul posto, vuoi perchè spaventando gli animali li si spinge a scappare e a spostarsi altrove, diffondendo ulteriormente eventuali contagi.
Uccidere gli animali non è il modo di risolvere i problemi”, dicono le associazioni Meta Parma e Avi Parma.
La referente delle associazioni parmensi ha scritto una lettera pubblica, indirizzata al commissario straordinario Angelo Ferrari, nominato dal governo per contrastare l’avanzata della peste suina.
“Caro signor Ferrari, caro signor commissario straordinario per la risoluzione del problema peste suina, come donna avrei delle domande da farle, e gradiremmo tutti risposta. Sa, noi donne su alcune cose abbiamo simili sensibilità, che sono poi le stesse sensibilità che hanno molti uomini, i cosiddetti papà.
Perciò le domande che le farò, sono le domande di noi tutti, uomini e donne.
Ci dica, signor Ferrari, quanti colpi di fucile vengono dati ai cuccioli, e quanti alle loro mamme? I cuccioli sono più piccoli, servono meno colpi per loro, signor Ferrari? E vengono uccisi prima o dopo le loro mamme? Come funzionano gli abbattimenti, signor Ferrari? Vengono uccisi insieme, o si fa fuori prima la mamma?
Sa, ce lo chiediamo perchè noi queste cose non le sappiamo, noi non ammazziamo animali, noi gli animali li amiamo.
Ci dica anche un’ultima cosa, la chiediamo a tutti voi lì che state decidendo di abbattimenti e potenziamenti di caccia: perchè non li sterilizzate, e risolvete il problema una volta per tutte? Che senso ha lasciarli moltiplicare, e poi abbatterli perchè sono troppi? Perchè non li sterilizzate, e li lasciate in pace? È quello che ci stiamo chiedendo in molti.”
Firmato, Ruggiero Katia, referente associazioni Meta Parma, Avi Parma, Salviamo i macachi di Parma.