“Appoggiamo la decisione della Regione di sospendere la caccia in questo periodo emergenziale e ringraziamo il mondo venatorio per tutte le eventuali segnalazioni di cinghiali morti che ci inoltreranno, sapendo che viene richiesto loro un sacrificio” afferma il neo Delegato alla Sicurezza del territorio della Provincia di Parma
PARMA – Anche le istituzioni locali sono mobilitare contro la peste suina africana, dopo che lo scorso 6 gennaio è stato riscontrato un caso di contagio nella carcassa di un cinghiale trovata nell’Alessandrino.
La Regione Emilia – Romagna, per controllare la diffusione della malattia nei suini selvatici e proteggere i suini allevati, per il territorio del Parmense ha vietato tutte le attività venatorie (vagante con l’ausilio del cane, collettiva braccata e girata al cinghiale, di controllo della specie cinghiale eseguita in modalità collettiva), e l’attività di addestramento cani e ha disposto il rafforzamento della sorveglianza attiva sul cinghiale attraverso l’esecuzione di battute di ricerca delle carcasse.
Nel nostro territorio il monitoraggio è in corso, è stata rinvenuta nei giorni scorsi una carcassa di cinghiale, e la Polizia Provinciale, allertata attraverso l’applicativo “segnalaParma”, ha recuperato il corpo; le analisi eseguite dall’Ausl hanno poi escluso la presenza di peste suina.
In queste circostanze, Nicola Cesari, neo Delegato alla Sicurezza del territorio della Provincia di Parma, si rivolge direttamente ai cacciatori: “Sappiamo che vi viene chiesto un sacrificio, dato che in questo periodo alcuni tipi di caccia erano ancora aperti e vi ringraziamo. Inoltre chiediamo la collaborazione di tutto il mondo venatorio, ancora più preziosa in questo momento emergenziale, per contribuire alle segnalazioni di animali morti. Il contributo dei cacciatori- afferma ancora Cesari – è essenziale anche per evitare che si possano manifestare danni alle specie suine e alle aziende e attività legate alla lavorazione delle carni di maiale, così importanti nel nostro territorio. Naturalmente chiediamo la massima collaborazione anche ad agricoltori e proprietari dei boschi.”
La peste suina africana (PSA) è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus, che colpisce solo i suini domestici e selvatici, causando un’elevata mortalità.
NON SI TRASMETTE ALL’UOMO, NON Ci SONO RISCHI PER LA POPOLAZIONE.
Foto: un cinghiale (dal sito della Regione Emilia – Romagna)