Ferrara

Ferrara, Percorso per immagini nel Delta del Po durante la Seconda guerra mondiale

Oggi l’inaugurazione della mostra alle 11

FERRARA – E’ un racconto per immagini dedicato al paesaggio e alla gente del Delta del Po, negli anni della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, la mostra in due sezioni che sarà inaugurata oggi, sabato 23 aprile alle 11, nella Sala mostre del Museo civico del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (corso Ercole I d’Este 19).

La prima sezione, dal titolo “Memento. I bunker della II Guerra mondiale nel Delta del Po” è curata da Francesca Occhi, mentre la seconda, intitolata “Il Delta nell’immediato dopoguerra. Vita nei bunker e volontà di ricostruzione “, è curata da Antonella Guarnieri, responsabile del Museo.

L’iniziativa è inserita nel programma delle manifestazioni organizzate dal Comitato ferrarese per le Celebrazioni del 71° Anniversario della Liberazione.

La mostra sarà visitabile dal 23 aprile al 22 maggio 2016, dal martedì alla domenica: 9,30-13 e 15-18.

Cittadini, giornalisti, fotografi e video operatori sono invitati.

Per informazioni biglietteriamrr@comune.fe.it, tel. e fax 0532 244922

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza apre le porte ad una mostra fotografica a cura di Francesca Occhi, laureata in Grafica delle Immagini con indirizzo in Fotografia dei Beni Culturali presso Isia Urbino con una tesi,dal titolo Memento che si è concretizzata in un lavoro di documentazione storico-fotografica sui bunker della Seconda Guerra Mondiale nel territorio del Delta del Po. Il libro fotografico di tesi è conservato a Roma, nella biblioteca dell’Istituto Nazionale per la Grafica, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nella sezione fotografia.

Questo lavoro vuole recuperare e tutelare la memoria di un luogo, il territorio della foce del Po, e di un tempo, quello della Seconda Guerra Mondiale, nella ferma convinzione che per imparare ad apprezzare il valore della pace sia necessario conoscere gli orrori della guerra. Il superamento del trauma di ciò che è stato, non ultimo il recupero dei bunker, rappresenta una necessità terapeutica, una rivincita, affinché la sofferenza dei nostri nonni possa essere tramandata ai nostri figli.

La ricerca mette in evidenza che un territorio non è solamente un luogo geografico, ma anche e sopratutto il risultato della sedimentazione che i vari periodi storici hanno lasciato a testimonianza di ciò che è avvenuto. In quest’ottica i bunker che costellano il Delta del Po, vere e proprie sentinelle posizionate contro un’ipotetica avanzata dell’esercito Alleato, raccontano la storia minore, ma non per questo meno importante e sofferta, della gente di quelle terre.

Il progetto fotografico documenta il paesaggio bellico in provincia di Ferrara, precisamente da Lido Estensi a Mesola, seguendo la Strada Statale Romea da sud verso nord. La sequenza inizia con il muro difensivo antisbarco a Lido Estensi, proseguendo con piccole fortificazioni a Porto Garibaldi e Pomposa, arrivando poi alla Pineta del Fondo e Mesola, le zone maggiormente fortificate.

La seconda parte della mostra, a cura di Antonella Guarnieri, propone invece un viaggio attraverso fotografie del 1951, recuperate nel fondo fotografico ANPI, conservato al Museo del Risorgimento e della Resistenza, che documentano “L’incontro delle forze combattentistiche per la redenzione del Delta Padano” che si svolse l’8 luglio 1951.

Si tratta di un percorso fotografico che testimonia la grande miseria che caratterizzava ancora cinque anni dopo la guerra un territorio che viveva ai margini della ricca Pianura Padana e che condusse il folto gruppo a visitare anche i bunker che, in quel difficile periodo, erano abitati da famiglie non abbienti. In quegli anni un vero e proprio movimento di opinione, composto da politici, intellettuali, artisti, non ultimo Florestano Vancini (che al dramma di quel territorio dedicò il film “Delta Padano”, documentario struggente e “verista”) lavorarono perché quella realtà venisse affrontata e risolta.

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Redazione

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