Bologna

Perché io non spero più di ritornare il 13 dicembre all’Arena del Sole

BOLOGNA – Venerdì 13 dicembre alle 20.30 arriva in scena per una data esclusiva al Teatro Arena del Sole di Bologna, dopo le date di Milano e Lugano, lo spettacolo Perché io non spero più di ritornare, scritto e interpretato dal musicista e scrittore, leader della band Massimo Volume, Emidio Clementi con il progetto musicale del chitarrista e fondatore dei Giardini di Mirò, Corrado Nuccini, anche sul palco assieme ai musicisti Emanuele Reveberi e Francesca Bono, e la regia di Paolo Bignamini.

Prodotto da DNA concerti in collaborazione con ATER Fondazione ed Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale, lo spettacolo è la naturale evoluzione e intima sintesi della trilogia musicale e letteraria creata da Clementi e Nuccini nell’arco di un decennio, uscita per 42 Records. Un viaggio iniziato con gli album Notturno Americano, in cui ripercorrevano l’America urbana del primo Novecento descritta dal poeta italiano Emanuel Carnevali, proseguito con Quattro Quartetti, testamento letterario di T. S. Eliot, e conclusosi con Motel Chronicles – realizzato nell’ambito del progetto Suner (ARCI E-R) con il sostegno della legge musica della Regione Emilia-Romagna – in cui hanno tradotto e trasportato in musica alcuni estratti dell’omonimo lavoro di Sam Shepard. Tre autori profondamente diversi le cui opere sono però attraversate dall’esplorazione di un immaginario comune, che guarda verso un “altrove” che spesso solo la letteratura riesce a raggiungere, e che arriva a confondere i luoghi e perfino la sequenza cronologica.

«Un altrove inteso sì come scoperta, ma anche come spaesamento», aggiunge Clementi, che per la prima volta sale su un palco in veste di interprete teatrale. In effetti tutti e tre gli scrittori raccontano di un luogo (e da un luogo) che non è il loro, una condizione che li rende stranieri (le camere d’albergo di Shepard, le strade di New York di Carnevali, il mare e il tempo di Eliot), ma di cui hanno bisogno, per accendere la propria voce poetica e raccontare il mondo.

Il titolo dello spettacolo ribadisce proprio questa ambiguità: Perché io non spero più di ritornare è un verso di Guido Cavalcanti ma è anche l’incipit di Mercoledì delle ceneri di T. S. Eliot, in cui il poeta esprime il desiderio di un ritorno o forse, invece, il contrario. Una sensazione di straniamento già presente nel romanzo di Clementi, L’ultimo dio (Fazi editore), che narra della sua fuga dalla provincia e dell’incontro con la scrittura e la figura di Carnevali.

Ecco quindi che la voce autobiografica del cantautore, la sua esperienza di un “altrove”, diventa l’ossatura del recital che lo vede protagonista, nel quale si innestano le parole degli scrittori.

Gli estratti dal libro L’ultimo dio fanno da collante tra alcuni dei brani contenuti negli album e altri inediti in questo nuovo spettacolo.

L’interpretazione di Clementi è affiancata da un accompagnamento visivo inedito, quello dello spazio scenico di Matteo Gozzi, mentre il progetto musicale di Nuccini racchiude le molteplici e sfaccettate atmosfere degli album: dal ghostly blues di Notturno Americano, al sound introspettivo di Quattro Quartetti, fino alle raffinate e dilatate sonorità di Motel Chronicles.

Perché io non spero più di ritornare guida lo spettatore attraverso un percorso condiviso, umano, letterario e musicale, che abbraccia oltre un secolo e in cui ognuno può ritrovare una parte del proprio viaggio: nel vagabondare dei personaggi di Sam Shepard, che cambiano di continuo città e accendono falò con i loro oggetti personali, bruciando così il sogno di cambiamento a lungo cercato nei viaggi e negli incontri; nell’itinerario di Emanuel Carnevali, che attraversa l’oceano all’inizio del ‘900 per coronare il suo sogno di scrittore; in quello di T.S. Eliot, che invece fa la strada inversa, parte da St. Louis e approda a Londra; nella fuga infine di Clementi stesso, fatta di solitudine e di presa di coscienza di sé, dolorosa e necessaria al tempo stesso.

Emozioni diverse ma accomunate da una sensibilità condivisa verso l’idea di viaggio, ben sintetizzata visivamente anche dalla locandina dello spettacolo: uno scatto del fotografo italiano Giovanni Chiaramonte, la cui arte ha sempre esplorato l’esistenza umana.

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44

Prezzi dei biglietti: da 7 € a 27 €

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Teatro Arena del Sole

Via dell’Indipendenza 44, Bologna

13 dicembre 2024

Sala Leo de Berardinis, ore 20.30 

Perché io non spero più di ritornare

viaggio notturno letterario da Carnevali, Eliot, Shepard

scritto e interpretato da Emidio Clementi

progetto musicale Corrado Nuccini

regia Paolo Bignamini

con musica dal vivo di Emanuele Reveberi, Francesca Bono, Corrado Nuccini

progetto luci e spazio scenico Matteo Gozzi

drammaturgia e aiuto regia Giulia Asselta

produzione DNA Concerti

in collaborazione con ATER Fondazione ed Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale

durata 90 minuti

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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