FERRARA – Piazza Savonarola si prepara a rinnovare la propria veste, con nuovi cubetti in porfido a sostituzione di quelli ormai vetusti dell’attuale pavimentazione. L’avvio dei lavori, programmati dal Comune di Ferrara, per il rifacimento del selciato su tutti i mille metri quadri della piazza è previsto per il prossimo lunedì 7 marzo ad opera della ditta C.as.p. Valle Del Brasimone soc. coop. con sede a Castiglione Dei Pepoli (Bo) e della subappaltatrice FEA srl con sede in Castelfranco Emilia (MO).
Il progetto prevede la rimozione della pavimentazione esistente, il rifacimento del sottofondo con uno strato di 30 cm di misto stabilizzato cementato e la posa di nuovi cubetti di porfido delle dimensioni di 8/10 cm., analoghi a quelli di corso Martiri della Libertà.
Tutti i dettagli dell’intervento sono stati illustrati ieri in conferenza stampa dall’assessore comunale ai Lavori Pubblici Andrea Maggi, dal dirigente del Settore Opere Pubbliche e Patrimonio del Comune Luca Capozzi e dalla progettista e direttrice dei lavori Tiziana Coletta del Servizio Infrastrutture del Comune.
“Con questo intervento, che segue quello di ripavimentazione di largo Castello ormai terminato, – ha dichiarato l’assessore Maggi – andiamo a riqualificare un ulteriore tratto di strada attorno al principale monumento della città, il Castello estense, in vista di un possibile futuro intervento nel tratto ora asfaltato sul lato dei giardini di viale Cavour, per creare circolarità e omogeneità nella pavimentazione. Attualmente la pavimentazione di piazza Savonarola presenta buchi e avvallamenti. Con la stesura di un sottofondo adeguato e il posizionamento di nuovi cubetti di porfido vogliamo dare una nuova immagine a questa piazza così importante per la vita cittadina, a completamento anche dei lavori iniziati un anno fa con il restauro della statua del Savonarola grazie all”Art bonus’. In futuro vorremmo anche riqualificare i fornici della via Coperta, che, come il Castello, sono di proprietà della Provincia, con la quale occorrerà sottoscrivere un accordo al riguardo”.
Piazza Savonarola, che, come ricordato dai tecnici comunali, non è aperta al traffico se non per pochi mezzi autorizzati, ma funge da area di stazionamento taxi ed è spesso sede di mercati, si presenta oggi con una pavimentazione (a cubetti di 4/6-8 cm.) in cattivo stato di conservazione a causa principalmente dell’inefficace ancoraggio al sottofondo dei cubetti, per l’assenza del materiale di intaso delle fughe, ormai consumate dal tempo. Il nuovo strato di allettamento dei cubetti sarà realizzato in premiscelato speciale e le fughe saranno sigillate con malta premiscelata.
“L’obiettivo – come puntualizzato da Luca Capozzi – è quello di evitare in futuro il crearsi di nuovi avvallamenti e ristagni d’acqua, grazie alla creazione di un sottofondo con una resistenza maggiore rispetto a quello attuale”.
“L’intervento – ha precisato Tiziana Coletta – riguarderà solo la superficie in porfido e non i marciapiedi in trachite che rimarranno sempre aperti al passaggio dei pedoni nel periodo dei lavori. La pavimentazione sarà posata in modo da dar risalto alle due emergenze, una artistica e l’altra architettonica, presenti nella piazza. Nella maggior parte dell’area i cubetti, più grandi di quelli attuali, saranno infatti posati ad archi contrastanti, mentre una fascia di un metro con cubetti posati a file parallele darà risalto alla statua ottocentesca del Savonarola e un’altra fascia simile andrà a sottolineare la presenza della via Coperta, l’edificio su cinque arcate che funge da collegamento tra il Palazzo Ducale e il Castello Estense. Durante la fase di scavo saranno presenti gli archeologi poiché non escludiamo rinvenimenti relativi al cosiddetto ‘Borgo Nuovo’ che sorgeva in questa area della città e che fu demolito in occasione della costruzione del Castello”.
L’accesso ai fornici della via sarà delimitato da bordi di trachite (con sezione 15×12 cm.) che separeranno l’orditura a file parallele da quella ad archi contrastanti di piazza Savonarola e dalla pavimentazione in ciottoli di piazza Castello sul fronte ovest.
I punti di raccolta delle acque meteoriche saranno rinnovati con nuove tubazioni, pozzetti e caditoie in ghisa con le stesse caratteristiche di quelle presenti su corso Martiri della Libertà.
Saranno infine posate nuove canalizzazioni in pvc per l’impianto di pubblica illuminazione a collegamento di due pozzetti esistenti.
La durata prevista dell’intervento è di 60 giorni (salvo imprevisti legati all’eventuale rinvenimento di emergenze archeologiche) e l’importo totale è di 270mila euro (finanziato con avanzo di amministrazione sul bilancio 2020 del Comune di Ferrara).
LA SCHEDA STORICA
Piazza Savonarola si trova nel cuore della città medioevale sviluppatasi con la costruzione della Cattedrale che, a partire dal XII secolo, rappresentò l’elemento di propulsione per l’espansione a nord dell’antica città fluviale.
Intorno all’edificio religioso si sviluppò il Borgo Nuovo corrispondente all’attuale zona di via Cairoli e sorsero una serie di edifici di rilevanza monumentale tra i quali il Palazzo del Signore (XII sec.), il Palazzo della Ragione (1326) ed il Castello Estense (1385).
Per la costruzione di quest’ultimo, che determinò la nascita dell’invaso spaziale dell’attuale piazza Savonarola, fu demolito parte del Borgo Nuovo e l’antica chiesa di San Giuliano.
Come visibile dalla cartografia storica, l’area comprendente l’attuale piazza Savonarola ed il tratto finale di corso Martiri erano denominati “piazza della Pace” perché qui il 14 luglio 1809 si pubblicò solennemente la pace conclusa tra Napoleone Bonaparte e l’Austria.
Solo nella pianta ed alzato della città di Ferrara, prima pubblicata da Andrea Bolzoni nel 1747, nella versione realizzata nel 1782 da Giambattista Galli, la piazza presenta il nome di “piazza del Vice Legato”.
Il cambio del nome in piazza Savonarola avvenne dopo la scelta, avvenuta su proposta del giornale Eridano nel 1862, di arricchire la piazza con una statua dedicata a Girolamo Savonarola.
La statua, rappresentante il frate in piedi nell’atto di predicare, fu eseguita in marmo bianco di Carrara dallo scultore Stefano Galletti nel 1875 mentre il basamento in marmo di Verona circondato da colonnette di marmo venne lavorato dall’artista bolognese David Venturi.
Delimitata a nord dal fossato del Castello ed a sud dal Palazzo Ducale la piazza, da sempre luogo di commerci e di mercato, è incorniciata sul fronte occidentale dalle arcate della cosiddetta via Coperta nel cui ultimo fornice trova sede l’attuale birreria Giori.
Questa attività, come si apprende dagli approfondimenti storico-archivistici fatti in occasione della ristrutturazione del locale, nel 1880 fu venduta come “bottega artigianale di un piano” e verso la fine dell’800 fu ampliata con la costruzione del gazebo in ghisa tuttora esistente.
La via Coperta è un edificio lungo 57 metri che, posto su cinque arcate, nacque per congiungere con un percorso protetto gli appartamenti ducali situati nel Palazzo di Corte con il cortile del Castello, centro del controllo militare urbano.
Il primo collegamento, consistente in un semplice passaggio ligneo, fu realizzato da Borso d’Este; il percorso fu poi consolidato a partire dal 17 agosto 1471 da Ercole I che fece costruire gli archi in laterizio e realizzare 24 merli per lato decorati con le fatiche di Ercole.
La trasformazione maggiore si ebbe per volere di Alfonso I d’Este che non appena fu eletto Duca nel 1505 dopo la morte del padre Ercole iniziò a progettare una serie di sostanziali modifiche.
I lavori iniziarono nel 1518 e comportarono l’allargamento dell’edificio da 3,30 a 8 metri e la costruzione di un secondo piano per creare un appartamento privato in cui raccogliere la sua collezione d’arte.
È interessante ricordare inoltre come, a seguito dell’inaugurazione nel 1910 a Ferrara del servizio di “tramvie elettriche”, la piazza iniziò ad essere attraversata da due tram che passavano sotto i volti della via Coperta e poi ai lati della statua del Savonarola, come visibile nella pianta di Scanavini del 1912 e nelle foto storiche che rappresentano la piazza negli anni Trenta.
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