Passerini Landi, giovedì 16 maggio lo spettacolo “Appunti per un Palomar”

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Palazzo Mercanti_500PIACENZA – Si terrà giovedì 16 maggio, alle 19, presso il salone monumentale della biblioteca Passerini Landi, lo spettacolo – a ingresso libero – “Appunti per un Palomar” progettato e realizzato, unendo teatro, danza e musica dal vivo, dal collettivo Il Nido.

Creato, nell’ambito del progetto “Qui e altrove”, per commemorare il centenario della nascita di Italo Calvino, lo spettacolo si nutre del pensiero e delle parole, oltre che dell’autore de “Il barone rampante” e di altri capolavori della letteratura italiana, di Dino Buzzati, Giorgio Caproni e della poetessa Premio Nobel per la Letteratura nel 1996, Wisława Szymborska. Il recital, a cura della biblioteca Passerini Landi con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, vede in scena Enrico Battarra, Emanuele Pratelli e Gaia Stacchini, mentre autore della drammaturgia sonora e dell’esecuzione della musica dal vivo è Emanuele Pratelli.

Pubblicato per la prima volta nel 1983, “Palomar” – oltre ad essere il nome del protagonista – richiama sia l’omonimo osservatorio astronomico statunitense che la figura del “palombaro”, Palomar “è infatti come un palombaro che s’immerge nella superficie”, il simbolo di un’esperienza tutta umana: quella dell’osservare, meravigliarsi e domandare. Il personaggio infatti racconta la storia di una relazione, quella tra l’uomo e il mistero, ciò che è più grande di lui. Una storia certo buffa e goffa, ma dal tratto sempre profondo, umoristico, e dalle ombre strazianti. Palomar, come noi, non riesce ad esentarsi dal chiedere “perché” al mondo: cerca sempre di ottenere la risposta, ma per quanto si impegni, non riesce mai a stringerla in pugno, ad afferrarla con le dita.

Il Nido nasce dall’incontro tra Enrico Battarra (attore), Emanuele Pratelli (musicista) e Letizia Monti (artista visiva), come collettivo under 26 di ricerca e creazione teatrale. Con al centro il desiderio di un teatro che non sia unicamente musicale né adibito solamente alla prosa, ma esperienza capace di accogliere i vari linguaggi artistici nella loro libertà di espressione.