Le offerte raccolte alla serata del 10 dicembre sosterranno a Betlemme l’unico ospedale pediatrico di Cisgiordania e l’orfanotrofio per bimbi disabili e abbandonati
MODENA – Modena, con “Un ponte verso Betlemme, è stata molto attiva in questi anni, con iniziative che hanno raccolto complessivamente circa 162 mila euro per il Caritas Baby Hospital e, dal 2017, anche per Hogar Nino Dios di Betlemme, destinatari anche delle offerte alla “Partita della Stella 2018” del 10 dicembre al Pala Panini.
Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unico ospedale pediatrico di Cisgiordania. Ci lavorano 228 persone di diversi credo (musulmane e cristiane) che accolgono e curano bambini senza distinzioni di razza né di religione.
L’ospedale, che conta 40mila visite ogni anno e 82 posti letto, cura bambini per lo più colpiti da malattie gastrointestinali, dovute all’acqua non potabile nei campi profughi, cardio-respiratorie, conseguenza della mancanza di riscaldamento nei mesi invernali e malformazioni, frequenti a causa di matrimoni fra primi cugini.
Dal 1952 questo luogo, a pochi passi dal muro che Israele ha costruito per dividersi dai territori palestinesi, ha salvato la vita di migliaia di bambini, che non avrebbero altro posto in cui essere curati in una situazione di continua difficoltà.
L’ospedale, che vive di donazioni e non riceve alcun contributo pubblico, oggi conta due reparti pediatrici, uno per neonati e prematuri predisposto per cure intensive, un asilo infantile, un ambulatorio ecografico, una scuola per infermiere e una per le madri che usufruiscono anche di piccoli alloggi per poter stare accanto ai loro figli. Dall’8 ottobre 2014 c’è anche una sala giochi, grazie a un progetto che l’anno scorso si è concretizzato, con l’inaugurazione della struttura realizzata interamente grazie alle offerte provenienti dall’Italia e da Modena.
Dal 2017 l’associazione “Un ponte verso Betlemme” ha deciso di donare parte dei fondi raccolti anche all’orfanotrofio Hogar Nino Dios a pochi chilometri di distanza dal Baby Hospital. Anche questa struttura, gestita dalle Suore del Verbo Incarnato, vive di Provvidenza e senza alcun sostentamento pubblico. Al momento sono 33 le persone, anche con disabilità molto gravi, accudite da cinque suore. Una realtà che la delegazione modenese ha visitato lo scorso ottobre e ha deciso di aiutare. Nella Casa sono accolti in via permanente bambini e ragazzi che intraprendono anche un percorso riabilitativo. In un contesto già povero e caratterizzato da una situazione endemica di violenza e tensione come quello palestinese, i bambini disabili e affetti da malformazioni spesso vengono abbandonati dalle famiglie che vedono nell’handicap un disonore. Le madri spesso non sanno far fronte alle disabilità dei figli per mancanza di una cultura dell’assistenza verso i più deboli e sfavoriti.