Lo spettacolo è liberamente ispirato al testo “L’Aggiustacuori” di Abad e G. Pacheco ed ha visto la presenza dalla vicesindaco Nicoletta Paci, con delega alla scuola ed ai servizi scolastici, della responsabile della Scuola di Danza Compagnia Era Acquario Lucia Perego in qualità di regista sceneggiatrice della performance teatrale, insieme alla coordinatrice pedagogica Rita Mozzoni.
“Il progetto relativo alla creatività ed al linguaggio espressivo corporeo – ha sottolineato la vicesindaco Nicoletta Paci – è un progetto che vede i bambini delle scuole dell’infanzia comunali entrare in contatto, attraverso lo spettacolo messo in scena ed i laboratori, con un altro mondo di esprimersi che li aiuta ad essere più aperti ed a rapportarsi con i propri sentimenti e le proprie emozioni cercando di esprimerle al meglio”.
Lucia Perego ha parlato di “una piccola performance teatrale per far vivere ai bambini momenti speciali: si parte da una storia che parla di costruzione di cuori per arrivare ad un laboratorio dove i bambini diventano protagonisti della storia nel rapporto corpo, sentimenti ed emozioni”.
Nello spettacolo teatrale, i cui attori Francesca Grisenti e Giancarlo D’Antonio , giocano una storia incentrata sulle emozioni e sui sentimenti, ripercorrendo la storia di Beatrice e Mattia, due personaggi protagonisti, che vivono le vesti, l’uno del fabbro fabbrica-cuori, l’altra della deliziosa e altezzosa ragazza senza cuore e senza sentimento, che grazie al dono del generoso e innamorato Mattia, potrà ricevere un cuore, pieno e pulsante, per provare emozione e sentimento. La percezione visiva e fisica che lo spettacolo teatrale attiva, permette di arrivare direttamente senza filtri al mondo delle emozioni. Questo a livello formativo è estremamente importante, in quanto l’emozionalità è uno degli aspetti più delicati dello sviluppo umano. Lo spettacolo, inoltre permette di fruire di una storia che alterna tempi e immagini legate ad un ritmo non frenetico, come propone il mondo virtuale.
Parte del processo educativo, nei successivi incontri, è quello di chiedere ai bambini/e bambini cosa è rimasto dalla visione dello spettacolo, questo sostiene e arricchisce l’immaginario infantile, attraverso laboratori di movimento ed espressività corporea.
Peculiarità del percorso è quella di inserirsi all’interno dei progetti di scuola, come opportunità per rilanciare temi e contenuti che riguardano la sfera dell’identità individuale e della relazione con gli altri.
Si tratta, quindi, di un interessante percorso che si configura come ricca opportunità educativa e formativa, perché il linguaggio dell’immaginazione e del corpo rappresentano, a tutti gli effetti, dimensioni educative; a partire da questo percorso le insegnanti potranno rivivere le stesse emozioni e assumerle come contenuto su cui esercitare la propria dimensione riflessiva, per poterne ricavare un’importante opportunità formativa in un’ottica di crescita professionale.
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