Come rideclinare l’idea di società globale, e ancora prima di globo come coabitazione tra forme del vivente, in un’epoca in cui le connessioni tra diverse aree geopolitiche – pur così evidenti – sono spesso negate e mistificate? Come pensare un altrove che è già qui e un “noi” che è già sempre fatto di “anche-voi”, cioè dinamico, plurale, cangevole, in un’epoca in cui ancora si contano i morti per nazionalità e tornano le nazionalità come gerarchie dell’umano? O ancora, come ridefinire il conflitto sociale in un’epoca in cui le merci e i dati possono – anzi devono – muoversi il più possibile per generare profitto, mentre le persone vengono confinate ai luoghi e contenute con i muri? Gli incontri e i laboratori cercheranno di offrire spunti di riflessione su queste e altre contraddizioni della nostra epoca g-locale.
Il primo incontro del ciclo si terrà martedì 5 aprile alle 14.30, in presenza nell’Aula A del Palazzo Centrale dell’Università di Parma e anche su Teams, e verterà sul tema “Femminismi plurali, movimenti globali: alleanze, traduzioni, declinazioni”. Introducono e moderano Vincenza Pellegrino, Giulia Selmi e Michela Semprebon dell’Università di Parma. Link: https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_ZDE3YmRjZjktMjEyNS00MGMwLTkxZGMtMzcyYWIwZmI3ZTU2%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22bb064bc5-b7a8-41ec-babe-d7beb3faeb1c%22%2c%22Oid%22%3a%22be940d63-1e36-4d72-b7d7-9f8946ddae22%22%7d
Le Lezioni Aperte rappresentano modalità didattiche sperimentali per diversi motivi. Per prima cosa, sono lezioni “aperte” nel senso che in aula stanno, insieme ai docenti universitari e agli studenti, persone che stanno vivendo in prima persona le questioni e le condizioni sociali di cui si parla, con movimenti e associazioni che si occupano di tali questioni, allo scopo di confrontare visioni e linguaggi diversi, che discendono da posizionamenti e punti di vista diversi. Non si tratta tanto di dare spazio alle “testimonianze”, quanto di favorire connessioni e ricomposizioni tra diversi punti di vista utilizzando strategie discorsive e linguaggi accessibili – visuali, narrativi, letterari – che favoriscano la traduzione reciproca. Secondo, sono lezioni “aperte” perché sono effettivamente aperte al pubblico: cittadini e cittadine di età diversa, studenti universitari e studenti delle scuole superiori, volontari, operatori, militanti e così via. Il confronto tra età e competenze diverse in queste particolari “aule universitarie” è quindi la questione centrale, ciò che ci permette di riflettere sulla funzione specifica di quello spazio pubblico che chiamiamo Università.
Le prossime “Lezioni Aperte”:
A partire da martedì 3 maggio e fino a martedì 31 maggio riprenderanno anche i Laboratori Aperti, spazi di apprendimento diversi da lezioni frontali e seminari, basati sull’esercizio diretto di alcune metodologie della ricerca-intervento e sulla produzione di oggetti culturali affidata ai gruppi di lavoro. Nel breve spazio di 3 ore per ciascun incontro, ai\alle partecipanti viene proposto di esplorare una questione sociale attraverso una specifica metodologia di lavoro in gruppo, grazie alla presenza di un\a facilitatore\trice che conduce l’incontro. Come le Lezioni Aperte, anche i laboratori vogliono mettere a confronto gli studenti universitari con cittadini, utenti, volontari, e sono quindi aperti a iscrizioni di cittadini interessati. Ciascun Laboratorio prevede la frequenza ai 3 incontri previsti. Le iscrizioni sono gratuite, sino ad esaurimento posti (35 persone max per laboratorio).
Per informazioni: vincenza.pellegrino@unipr.it; giulia.selmi@unipr.it; michela.semprebon@unipr.it.
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