PARMA – “Mafia significa ricerca del denaro e disprezzo totale dei diritti degli altri”: così il giornalista Luca Ponzi ha inquadrato il tema della mafia e delle mafie in occasione dell’assemblea di istituto dell’Itis Leonardo da Vinci che si è svolta questa mattina all’auditorium Paganini. Oltre 650 ragazzi hanno riempito gli spazi dell’auditorium per approfondire un tema complesso e di grande attualità, che sembra distante dalla realtà quotidiana, ma che spesso si insinua in essa come la piovra. L’incontro è stato promosso dai rappresentati d’istituto, per cui erano presenti Matteo Cavazzini e Giacomo Bertani, ed è stato trasmesso in streaming in collegamento all’aula magna dell’Itis dove era presente l’altro rappresentante d’istituto Alessandro Maini.
“Approfondire il tema della mafia e delle mafie – ha spiegato il primo cittadino – è fondamentale come cittadini e sopratutto per il futuro dei giovani: per conoscere argomenti scomodi e non facili come questo che servono a far crescere tutta la comunità”.
Il magistrato Giuseppe Amara ha parlato delle modalità con cui lo Stato, attraverso le modifiche all’ordinamento giudiziario, ha ritenuto, nel tempo di affrontare il problema.
“Il fenomeno mafioso è un fenomeno complesso – ha precisato -, un fenomeno radicato nel tempo, nella storia e nei luoghi”. Ha fatto riferimento all’articolo 416 bis che riguarda, in modo specifico, l’associazione a delinquere di stampo mafioso. La mafia si evolve nel perseguimento dei propri scopi, per questo sono indispensabili misure di prevenzione, l’attenzione ai, cosiddetti, reati “spia”, in un tempo in cui la mafia “persegue sopratutto interessi economici e condiziona il tessuto economico stesso della società”. Il mio invito, ha concluso il magistrato, è quello di conoscere, informarsi e “creare anticorpi per voi e per chi vi circonda”.
Impegno e memoria sono gli elementi su cui insiste maggiormente l’associazione Libera, come ha spiegato il volontario Antonio Pignaloso che si è soffermato sul riutilizzo sociale dei beni sequestrati alla mafia ed ha fatto riferimento alla recente inchiesta Aemilia che ha interessato da vicino tutta la regione Emilia Romagna con 200 arresti.
Luca Ponzi ha posto l’accento sul mutamento della mafia: una realtà che non fonda più il suo potere sul terrore delle armi ma sulla gestione degli affari. “Siamo di fronte ad una mafia Azienda – ha concluso – peggiore della precedente che ipoteca il futuro dei giovani”.
Al momento di confronto hanno partecipato il dirigente scolastico Elisabetta Botti e numerosi insegnanti. Durante la mattinata è stato proiettato il film “Anime nere”, che ha seguito il dibattito con gli studenti.
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