PARMA – Anton Salman Sindaco di Betlemme, Massimo Mezzetti assessore alla cultura Regione Emilia Romagna, l’illustratore Francesco Ciccolella, l’architetto Sangiorgi dello Studio Azzurro, il direttore creativo di Erik Spiekermann e Oliviero Toscani per alzare il sipario di Parma 2020.
Il Comune di Parma, insieme al Comitato 2020, ha presentato ufficialmente, in mattinata Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, in occasione di “Anteprima Parma 2020. Il nuovo ritmo della città” la tre giorni che sta invadendo la città nel segno della cultura e della musica.
Su il sipario in un Teatro Regio gremito per la presentazione condotta dal giornalista e conduttore televisivo Alessio Viola di Sky TG 24. Subito l’annuncio di una partnership, per tutto il 2020, con il Gruppo Sky per proseguire con gli interventi dei protagonisti di questo viaggio straordinario che Parma sta per compiere.
“L’emozione oggi è forte” ha detto Federico Pizzarotti facendo gli onori di casa “siamo a metà della progettazione del nostro anno da Capitale culturale italiana e abbiamo davanti ancora mesi di lavoro intenso, ma in qualche modo il 2020 è cominciato. Questa occasione straordinaria ci ha dato e ci darà modo di lavorare sull’orgoglio e sull’identità, di far sentire i parmigiani parte di un territorio straordinario che va dai castelli alla Bassa, dal centro alle periferie, di concretizzare una cultura diffusa, in un città che non smette mai di avere nuovi obiettivi. Ha vinto un dossier, ma a poco a poco si svelerà un extra dossier: la scelta di non chiuderci, ma anzi di allargare il raggio all’Emilia, a Reggio e Piacenza, e poi ancora, con il piacere di lavorare insieme sui nostri punti di forza, che ci può far dire che, oggi, stiamo presentando un’anteprima di Emilia Romagna 2020. Nelle radici del nostro orgoglio ci sono le proiezioni del nostro futuro”.
Sul gioco di squadra, sul risultato di una squadra emiliana fortificata da Parma Capitale Culturale è intervenuto anche l’Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Emilia Romagna Massimo Mezzetti. “Quello di Parma è un risultato straordinario, e il nostro contributo arricchirà la progettualità e valorizzerà la collaborazione tra i territori, grazie a risorse stanziate ad hoc per questo importante appuntamento. La Regione – ha affermato Massimo Mezzetti – porta il contributo per la città Capitale della cultura italiana ai 3 milioni di euro annunciati, per il completamento del Parco della Musica e per il programma di attività che coinvolgerà anche Piacenza e Reggio Emilia, le altre due città finaliste. Una scelta che è stata resa possibile anche grazie al rilancio delle politiche culturali regionali, per le quali il presidente Bonaccini ha triplicato i fondi dall’inizio del mandato. Sono certo che Parma 2020 mostrerà, ancora una volta, quante e quali siano le energie culturali diffuse delll’Emilia-Romagna, che rendono le nostre città più dinamiche, innovative, competitive, a livello delle grandi capitali europee. Investire in cultura oggi è un atto sovversivo, getta le basi per consapevolezze e capacità di relazione anche con tradizioni e ambienti culturali diversi. Parma lo sta facendo. Ma oltre ad un’azione di emancipazione sta promuovendo crescita, sviluppo ed impresa dei territori che parteciperanno alla sfida di Parma 2020”.
A testimoniare la volontà di partecipazione e di collaborazione delle due città emiliane erano presenti Natalia Maramotti, Presidente di Destinazione Turistica Emilia e i Sindaci di Reggio Emilia, Luca Vecchi e di Piacenza Patrizia Barbieri. “Vogliamo ribadire l’orgoglio e l’entusiasmo nel lavorare ad un progetto comune. Nel 2020 si accenderà una luce lungo l’asse della Via Emilia, una luce che andrà oltre i nostri campanilismi, che ci evidenzierà a livello europeo e che illuminerà i valori della cultura e dell’educazione. Facciamo i complimenti a Parma per essere forte nel perseguire il lavoro di squadra e per la qualità dei progetti come città Capitale della Cultura”.
Al timone del team di Parma 2020 un emozionato Michele Guerra – Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Parma – ha salutato la partenza di Parma Capitale della Cultura ringraziando tutti gli equipaggi che stanno affiancando il concretizzarsi delle numerosissime iniziative che scorrono sulla timeline del prossimo anno. “Abbiamo da subito creduto che dietro la visione di Parma 2020 Capitale della cultura ci fosse molto altro. Lo scambio di energie che si è creato consentirà a questo anno magico di durare molto a lungo. C’è una grande convergenza intorno a Parma 2020, non la sentiamo una cosa nostra, ma una cosa di tutti. E tanti si continuano ad aggiungere intorno al suo progetto. Questo metodo di lavoro deve rimanere anche oltre questo anno. Chi partecipa attivamente alla vita culturale è una persona che si pone delle domande, che cambia il suo modo di guardare alla realtà, che non ha credenze fisse. Ognuno, rispetto al suo raggio d’azione, può essere custode e protagonista di Parma 2020. Noi possiamo dare a Parma 2020 quello che noi desideriamo per essere felici. Accogliere Parma 2020 è accogliere noi stessi”.
Parma meta turistica, Parma cuore della Food Valley, che ha conquistato prima del titolo di Capitale Cultura il titolo di Parma Unesco Creative City of Gastronomy avrà, ovviamente, anche una serie di progetti attrattivi sui temi del food che sono stati illustrati dall’assessore al Turismo e Progetto Unesco Cristiano Casa. “L’anno da capitale della cultura sarà una tappa importante nel percorso di valorizzazione del nostro straordinario territorio, che produce il 20% dei prodotti DOP e IGP italiani. Parma è un unicum in questo campo a livello europeo, ma possiamo dire anche mondiale con i suoi 8 musei del cibo. Gli ambasciatori della nostra cucina, i cuochi di Parma Quality Restaurants, sapranno valorizzare i piatti di Parma e gli operatori turistici si stanno aprendo alle città vicine per essere attrattivi in un percorso allargato. Il prossimo appuntamento prenderà vita già a settembre con uno straordinario Settembre Gastronomico, allargato alla provincia e con una nuova suggestiva Cena dei Mille. Il 12 e 13 settembre Parma ospiterà anche il forum mondiale Unesco sul cibo e sulla nutrizione con 200 delegati da tutto il mondo. Nel 2020, a maggio, coglieremo il ventennale di Cibus, esposizione di riferimento internazionale sul tema dell’alimentazione, che con un’edizione speciale, farà di Parma un punto di riferimento nel settore dell’agroalimentare, mentre la città tutta verrà contaminata da Cibus Off. In marzo tornerà a Parma la Guida Michelin con la presentazione della Michelin Guide Main Cities of Europe. Un anno importante, di cui ho citato solo alcuni momenti, ma che sarà soprattutto un punto di partenza per guardare agli anni successivi”.
Michele Alinovi – Assessore alle Politiche di Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche del Comune di Parma – nel suo intervento è tornato al momento della proclamazione di Parma come Capitale culturale 2020, alle parole dell’ex Ministro Dario Franceschini che ha dato conto di un lavoro di programmazione della città, un lavoro che la proiettava in una dimensione culturale a 360 gradi: “progettazione di diffusione dei luoghi della cultura”. “C’erano tanti luoghi che avevano bisogno di essere recuperati, di un’idea “ ha spiegato Michele Alinovi “Una città dove si moltiplicano i luoghi culturali è un’idea di città dove si moltiplicano integrazione e socializzazione. In altre parole un miglioramento dell’attrattività e del suo benessere. Oltre ad una dimensione artistica, Parma ha suggerito un percorso di dimensione sociale convincente e su questa base sono stati programmati sette distretti che hanno fatto di Parma un grande cantiere culturale coinvolgendo partenariati diversi. Il distretto socio-culturale del Ponte romano, il Parco della Musica, il distretto del Cinema, la Cittadella dei ragazzi, il Wopa, il distretto della cultura e dell’eccellenza agroalimentare ai Chiostri del San Paolo, l’Ospedale Vecchio. Alcune opere sono già state completate, altre lo saranno. Sette distretti che parlano del dna di Parma, affondano nelle sue radici per darle nuovo futuro. In particolare per il 2020 l’Ospedale Vecchio, sarà un luogo iconico di Parma, la grande cattedrale laica dell’Oltretorrente. Lì Parma troverà un grande museo multimediale, una grande galleria urbana che mostrerà il museo della città oltre ad un’ampia programmazione di eventi”.
Proprio l’Ospedale Vecchio, con il progetto “Hospitale” Leonardo Sangiorgi dello Studio Azzurro che hanno definito la dimensione di Parma 2020 “un orto, un frutteto i cui frutti cresceranno nel tempo. Parma 2020 sarà l’occasione per essere rivoluzionari”, mentre per Chistian Hanke direttore creativo dell’agenzia di Erik Spiekermann, uno dei più noti designer mondiali, “tradurrà Parma nel mondo, farà percepire le sue vibrazioni alle persone che verranno da lontano.” Il celebre illustratore austriaco Francesco Ciccolella, autore della “ragazza in giallo” ha svelato altre 5 metafore visive che accompagneranno i prossimi momenti di 2020. Oliviero Toscani, ultimo protagonista della presentazione ufficiale ha annunciato “il più grande reportage di un territorio mai realizzato. A Parma, con la collaborazione dei più grandi fotografi del mondo, realizzeremo il più grande album di famiglia di una città. Fotograferemo i luoghi di aggregazione, gli amici al bar, i ragazzi nelle scuole”.
L’ultimo applauso è andato a Betlemme. Federico Pizzarotti ha annunciato il gemellaggio di Parma con la città palestinese che sarà capitale della cultura araba nello stesso anno. Per la prima volta le due città si sono incontrate e per la prima volta due capitali della cultura intraprendono un percorso di collaborazione. Il Sindaco di Betlemme, Anton Salman, dal palco del Regio ha detto : “l’unione delle nostre città nel segno della cultura è un messaggio di pace per il mondo. Oltre agli eventi nei diversi ambiti artistici, dalla musica, al teatro al cinema, Betlemme offrirà cultura ai suoi giovani. A Betlemme c’è l’unica università cristiana di tutto il Medio Oriente e come capitale culturale araba offrirà a molti giovani, che non se lo possono permettere, corsi di musica e di cinema. Intendiamo la cultura come una possibilità di conoscere ed apprezzare le diversità, come una possibilità di attuare la pace in tutti i campi della vita sociale. Il gemellaggio con Parma e il percorso che faremo insieme, vuole essere la costruzione di un esempio, un ponte tra culture diverse che manda al mondo un messaggio di pace”.